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Chiude lo stabilimento Whirlpool a Spini, a rischio 450 posti di lavoro

Verrà chiuso lo stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo: la produzione dei frigoriferi ad incasso realizzati a Spini verrà trasferita a Cassinetta di Biandronno (Varese) dove il Piano industriale Emea prevede la creazione dell'hub europeo

Verrà chiuso lo stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo, a nord di Trento, che dà lavoro a 470 persone. La produzione dei frigoriferi ad incasso realizzati a Spini verrà trasferita a Cassinetta di Biandronno (Varese) dove il Piano industriale Emea prevede la creazione dell'hub europeo Whirlpool del 'built in'. La produzione dei frigoriferi a libera installazione, che costituisce la parte minore della produzione di Spini, verrà invece portata nell'hub del free standing già esistente a Wroclaw, in Polonia. Intanto sono in mobilitazione generale dalle 5 e 30 di questa mattina gli operai della Whirlpool di Spini: lo storico stabilimento che produce frigoriferi ed elettrodomestici  travolto dal crollo delle vendite e dal bilancio in rosso è destinato alla chiusura. Lo ha annunciato questa mattina la multinazionale che ha presentato il nuovo piano industriale a rappresentanze sindacali e industriali delle province di Varese e Trento. Alla base della decisione, si legge in un comunicato aziendale, "contrazione della domanda, pressione sui prezzi, rincaro dei costi delle materie prime, previsioni di mercato stagnante, sottoutilizzo della capacità produttiva dei siti industriali". La fabbrica di Spini di Gardolo, dove si producevano frigoriferi da incasso e di libera installazione - sottolinea l'azienda - "ha una bassa capacità produttiva utilizzata". "Il trasferimento della produzione dei modelli built in a Cassinetta - prosegue la nota - indica la scelta precisa della multinazionale di puntare sull'Italia come Paese chiave nella strategia aziendale, investendo 295 milioni di euro nei prossimi quattro anni. 

Vale la pena rileggere una dichiarazione sulla Whirpool di Spini di Gardolo: "Non possiamo non ricordare che questa ha beneficiato in passato di grandi aiuti pubblici, anche quando era evidente il tentativo dell’azienda di operare una pesantissima speculazione immobiliare sui terreni acquisiti a prezzo simbolico dagli enti locali: Allora la Provincia ricomperò a prezzo di mercato le aree che aveva ceduto alla azienda e la Whirpool incasso 45 milioni di euro realizzando una enorme ed ingiustificata plusvalenza di natura immobiliare e speculativa. A seguito di quella operazione, che criticammo non solo perché dispendiosa di denaro pubblico ma anche perché rivelava le reali intenzioni della Whirpool sullo stabilimento trentino (raschiare il fondo del barile dei contributi pubblici con metodi al limite della liceità e trasferirsi altrove!), si sostenne che la multinazionale americana aveva garantito la strategicità dello stabilimento di Trento e la prosecuzione di politiche di crescita e di nuova occupazione. Purtroppo la verità è venuta a galla in tempi brevissimi, ed ora spetta alla Provincia il porre in essere tutte le iniziative necessarie a far desistere la Whirpool dai suoi intendimenti". Era l' 11 novembre 2011 e Francesco Porta, consigliere comunale a Trento, fece questo intervento per chiedere di tutelare i lavoratori e mantenere l'occupazione. Ora a rischio più che mai.

Nel primo pomeriggio, su richiesta di Fim Fiom Uilm del Trentino, l’assessore provinciale all’industria, Alessandro Olivi è salito a Spini di Gardolo per incontrare i lavoratori in fabbrica. All’assessore provinciale i sindacati e la rsu hanno chiesto un impegno comune di istituzioni e lavoratori affinché lo stabilimento mantenga la propria capacità produttiva. «La nostra prima opzione – hanno spiegato i rappresentanti sindacali – è la permanenza di Whirlpool a Spini di Gardolo. Se questa strada fosse davvero preclusa, è fondamentale non solo attivare nuovi e più ampi ammortizzatori sociali, ma individuare un’alternativa imprenditoriale seria che garantisca nuove produzioni e il mantenimento dei posti di lavoro». 

L’assessore Olivi, dal canto suo, ha confermato ai lavoratori di aver incontrato nella tarda mattinata di oggi i vertici di Whirlpool ai quali, a nome della Giunta provinciale, ha chiesto di poter discutere nel dettaglio il nuovo piano industriale, anche in prospettiva di una sua revisione, l’attivazione di un piano sociale straordinario nel caso di una definitiva cessazione dell’attività e l’avvio di un confronto permanente con l’azienda. Whirlpool, pur confermando i contenuti del piano industriale, avrebbe dato ampie disponibilità di dialogo alla Giunta provinciale. 

Ora le lavoratrici ed i lavoratori di Spini di Gardolo si riuniranno in assemblea lunedì 1 luglio al mattino per decidere le azioni di protesta da mettere in campo per scongiurare la chiusura dello stabilimento e per definire la posizione dei dipendenti in vista del primo confronto con l’azienda che si terrà nel pomeriggio dello stesso giorno, quando i vertici di Whirlpool e le organizzazioni sindacali si incontreranno al Servizio lavoro della Provincia autonoma di Trento. Sempre lunedì mattina si riunirà anche la Giunta provinciale che esaminerà la situazione dello stabilimento di Spini di Gardolo. 

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