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Economia

Blocco dei licenziamenti: il decreto per "chi ha sofferto di più"

È atteso per fine giugno il nuovo intervento per bloccare ancora i licenziamenti: l'ipotesi è una maggiore tutela per i lavoratori delle aziende che hanno utilizzato di più la cassa integrazione Covid

La fine del blocco dei licenziamenti è tra gli argomenti più scottanti ed è prevista per fine giugno. Probabilmente, nel confronto previsto a Palazzo Chigi alle 17.30 di lunedì 28 giugno ci sarà spazio per un confronto sul tema della proroga al blocco dei licenziamenti per le grandi imprese. Il governo, scrive Today, appare intenzionato, nonostante il pressing dei sindacati, a portare avanti un decreto selettivo, atteso in un Consiglio dei ministri che dovrebbe tenersi mercoledì.

C'è la probabilità che venga adottato un correttivo al decreto Sostegni bis all'esame della Camera. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha confermato l'intenzione un nuovo intervento selettivo "in tempo utile" per i settori "che hanno sofferto di più". La soluzione alla fine potrebbe arrivare con un decreto che mantenga il blocco dei licenziamenti sulla base dell'incidenza media della cassa integrazione: in soldoni, chi l'ha più usata sarebbe più in difficoltà e dunque rientrerebbe tra le aziende per le quali scatta la deroga rispetto alla tagliola del 30 giugno. 

Si tratta dunque di stabilire un criterio oggettivo per superare il rischio di incostituzionalità rappresentato da un eventuale blocco ai licenziamenti selettivo settoriale per abbigliamento, calzature e tessile. Lavorare sull'incidenza media della Cassa introdurrebbe infatti un criterio di oggettività trasversale per tutti i settori. Sarebbe una selezione anche in questo caso, ma meno problematica sotto il profilo di costituzionalità di quella per settori.

In sintesi, il criterio dell'incidenza media della cassa integrazione renderebbe passibili di continuità del blocco quelle aziende che hanno usato maggiormente la Cassa covid rispetto all'uso medio, in un certo periodo di tempo da stabilire, il che sarebbe un indicatore di difficoltà in cui versa quell'azienda.

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