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Domenica, 28 Aprile 2024
Professionisti in azione

Bloccato a mille metri sotto terra, i soccorritori trentini in Turchia per salvarlo

È decollato da Pratica di Mare un volo dell’aeronautica militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da esperti

Ci sono cinque trentini fra i 46 tecnici del Soccorso alpino e speleologico italiano presenti in Turchia per recuperare lo speleologo statunitense bloccato in una grotta a mille metri di profondità.

Nella notte tra mercoledì e giovedì è arrivata al campo base nei pressi della grotta Morca, nella provincia di Mersin, la prima squadra di otto soccorritori del Corpo nazionale del soccorso, partita dall’Italia nella mattinata di mercoledì con l’incarico di collaborare nell’assistenza sanitaria e nel recupero dello speleologo americano bloccato. Ieri pomeriggio è entrata in grotta la prima squadra italiana di sei tecnici, compresi un medico e un infermiere, che ha raggiunto lo speleologo statunitense.

È decollato ieri sera da Pratica di Mare un volo dell’aeronautica militare che ha trasportato in Turchia diverse squadre composte da un totale di 33 tecnici, esperti nella progressione e soccorso in grotte profonde, a supporto dei soccorritori che già stanno operando. Una volta lì, l’esercito turco li ha portati all’ingresso della grotta dove negli scorsi giorni è stato allestito un campo base.Un’ulteriore squadra composta da cinque tecnici del Cnsas, a bordo di due furgoni con materiale logistico, si è imbarcata mercoledì sera dal porto di Brindisi alla volta della Grecia. In Turchia sono dunque presenti da venerdì 8 settembre 46 operatori totali.

Oltre all’Italia, sono diverse le nazioni coinvolte in questa complessa operazione, coordinata dall’Afad, l’ente turco di protezione civile. Tra queste la Bulgaria, la Polonia e l’Ungheria.

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