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Cronaca piazza duomo

Bocconi avvelenati, mai più: in 300 in piazza per chiedere una legge provinciale

In trecento in piazza per chiedere alla Provincia una legge specifica contro un fenomeno inquietante che si ripresenta ogni primavera

Bocconi avvelenati, è ora di dire basta: in trecento sono scesi in piazza ieri a Trento per manifestare la propria indignazione nei confronti di un fenomeno che in Trentino non accenna a diminuire. Casi eclatanti si sono registrati anche questa primavera, a Besenello, dove sono state trovate due carcasse di volpi avvelenate, in Lessinia, dove i bocconi erano destinati al lupo, ed anche l'orso trovato morto a Sporminore potrebbe essere stato ucciso da esche mortali lasciate nei boschi. Le segnalazioni sono ovviamente molte di più, e vengono continuamente inserite nei vari gruppi aperti appositamente sui social network.

Ieri durante la manifestazione di protesta che si è svolta nelle vie del centro storico di Trento la Lav, organizzatrice dell'evento, e le altre sigle presenti hanno chiesto un  maggior controllo da parte degli enti preposti, a partire dalla forestale e dalle forze dell'ordine, ma anche una legge provinciale per prevenire, monitorare e contrastare il fenomeno. Il dito è puntato contro i cacciatori, che lasciano esche nei boschi per uccidere volpi e faine, che in questo periodo sono a caccia di nidi, ma dietro al fenomeno spesso c'è anche la volontà di seminare morte gratuitamente.

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