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Cronaca Oltrefersina / Via Apollonio Annibale

Epidurale: al S. Chiara manca un anestesista, parto indolore solo per 19 mamme su 2500

A Cles i parti indolore sono 120 all'anno, all'ospedale di Trento meno di venti: la guardia medica di anestesiologia è spesso impegnata in altre urgenze, ammette l'asssessore Zeni

L'ospedale S. Chiara non ha abbastanza anestesisti per soddisfare le richieste di parti indolore: l'assessore Luca Zeni,  interrogato dalla consigliera provinciale Lucia Maestri, ammette la lacuna di anestesisti all'interno del personale. Un altro colpo per la sanità trentina: questa volta non si parla  però dei punti nascita periferici ma dell'ospedale di Trento dove il parto senza anestesia epidurale è purtroppo una scelta obbligata, e dolorosa, per molte donne.

I numeri parlano chiaro: al S. Chiara i parti con anestesia epidurale sono stati 12 nel 2014 e 19 nel 2015, su un totale di circa 2500, mentre a Cles i parti indolore sono stati, nello stesso biennio, 121 e 133. Come si spiega questa differenza? A Trento è presente un anestesista 24 ore su 24, come a Cles, con la differenzza che nel capoluogo è probabilmente  più  richiesto per emergenze  più gravi

"A Trento ne servirebbero almeno due - ha risposto l'assessore Zeni - e altri tre per  coprirre il servizio di partoanalgesiia 20 ore su 24, inoltre le ostetriche devono ancora essere formate. Attualmente a Trento si è in grado di effettuare la  parto-analgesia  alle pazienti che presentano indicazione clinica posta dal medico ostetrico, salvo che il medico anestesista di guardia non sia impegnato in altre urgenze". Ovviamente sembra proprio che lo sia: non solo non si riesce a garantire l'epidurale decisa al momento, ma nemmeno quella segnalata dal medico molto prima del parto 

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