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Cronaca

Chiusura domenicale per super e negozi: il Garante della concorrenza boccia la legge

L'Agcm: «Tale disposizione pone limiti ingiustificati all’esercizio di attività economiche e, segnatamente, alla libertà di apertura degli esercizi commerciali».

Bocciata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato la nuova legge voluta dall'assessore Roberto Failoni e dal presidente Maurizio Fugatti sulle chiusure domenicali di supermercati e negozi. L'Agcm spiega le motivazioni della sua scelta riprendendo l’articolo 1, comma 1, della legge in esame.

«Per favorire la conservazione delle peculiarità socio-culturali e paesaggistico-ambientali, gli esercizi di vendita al dettaglio osservano la chiusura domenicale e festiva, fatto salvo quanto previsto da quest’articolo in relazione all'attrattività turistica dei territori e a garanzia del pluralismo nella concorrenza».

Per il Garante della Concorrenza, però, questa decisione porrebbe dei limiti ingiustificati all’esercizio di attività economiche e alla libertà di apertura degli esercizi commerciali. La disposizione risulterebbe, inoltre, «suscettibile di porsi in contrasto con le norme e i principi di liberalizzazione sanciti in materia sia a livello europeo che nazionale». Il presidente dell'Agcm Roberto Rustichelli, giustificando questa bocciatura, insiste sul fatto che «le restrizioni alla libertà degli operatori economici, in materia di orari e di giornate di apertura e di chiusura degli esercizi commerciali, ostacolano il normale dispiegarsi delle dinamiche competitive, riducendo la possibilità degli operatori di differenziare il servizio da loro offerto, adattandolo alle caratteristiche della domanda e sono, pertanto, suscettibili di peggiorare le condizioni di offerta, nonché la libertà di scelta per i consumatori, né risultano giustificate da ragioni efficienza per gli operatori, né tanto meno da particolari interessi pubblici».

In passato anche la Corte Costituzionale si è espressa sull'argomento e ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di norme regionali e provinciali adottate in contrasto con i principi di liberalizzazione disposti dall’art. 31, comma 1, del d.l. n. 201/20114. Questa vicenda ha visto anche lo Stato impugnare la decisione e il consorzio Shop Center Valsugana presentando ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale. 

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