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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Coronavirus: quinto giorno di calo dei contagi, 9 i decessi. Il vescovo: "Stare a casa è un atto d'amore per gli altri"

Per la prima volta contagi sotto quota 100. Interviene in collegamento monsignor Tisi: "Credere o non credere non fa differenza, siamo tutti accomunati da uno shock, ma anche da una notizia: tutti abbiamo bisogno di tutti"

Continuano a diminuire i casi di coronavirus in Trentino, per la prima volta tornano sotto quota 100: i nuovi casi registrati domenica 29 marzo sono 87. E per la prima volta diminuiscono anche i decessi: 9 nelle ultime 24 ore. Ancora, giustamente, cauto il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento, che da tre settimane ormai ogni sera apre la conferenza stampa di aggiornamento sulla situazione trentina (per quella nazionale clicca qui), con una diretta Facebook seguita quotidianamente da migliaia di persone: "in questi numeri tragici dobbiamo rilevare che per il quinto giorno c'è un calo dei contagi; l'auspicio, e non ne abbiamo certezza, è che possa essere così anche domani".

"C'è ottismismo, almeno da parte mia, il problema è che il burden disease, ovvero la parte più difficile della pandemia, lo affronteremo nei prossimi 10 giorni - ha detto il dottor Antonio Ferro, dirigente del Servizio Prevenzione -  quando il contagio si ridurrà ultriormente quelli che si sono ammalati saranno ancora in ospedale, così come il numero dei decessi che continueranno ad esserci da qui a 15 giorni. Vediamo la luce ma la strada è lunga". 

Emergenza: ecco chi consegna a domicilio a Trento

Per la prima volta oggi, domenica 29 marzo, è intervenuto in collegamento anche il vescovo di Trento mons. Lauro Tisi, invitato dalla Giunta. "Abbiamo deciso di chiudere le chiese perchè in questo momento l'atto evangelico è tutelare la salute di tutti. Non si tratta solamente di obbedire ad una norma, è un atto d'amore. Il momento tragico ci fa rendere conto che non possiamo stare senza gli altri" ha detto Tisi, confermando la massima disponibilità a mettere a disposizione strutture della Diocesi, come già accaduto per alcuni appartamenti riservati ai medici, opltre alla donazione da 100.000 euro da parte della Chiesa trentina all'Apss.

Arrivano le mascherine "made in Trentino"

"Siamo felici di poter fare la nostra parte mantenendo aperti i centri della Caritas: il grande rischio è che i poveri restino ulteriormente indietro in questa situazione. In questo momento, ma lo dico da tempi non sospetti, i veri sacerdoti sono i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari: stanno portando avanti con una dedizione straoprdinaria un servizio incredibile, così tanti altri che silenziosamente lavorano per garantirci i servizi essenziali, sono il volto del Trentino sano, che c'era anche prima dell'emergenza".

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