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Cronaca Oltrefersina / Largo Medaglie d'oro

Coronavirus: 14 vittime in Trentino nelle ultime 24 ore

Ecco i dati comunicati dalla Provincia e tutte le notizie sull'andamento della pandemia

Altre 14 vittime di coronavirus. E', purtroppo, un numero importante di decessi quello contenuto nel bollettino sulla situazione covid in Trentino aggiornato a lunedì 18 gennaio. Un numero così alto di morti in un solo giorno non si registrava da due settimane. I decessi, specifica una nota della Provincia, sono relative a 7 donne e 7 uomini. La vittima più giovane aveva 62 anni, 98 quella più anziana. Il totale dei decessi da inizio pandemia in Trentino arriva dunque a 1.140.

I dati sul contagio e sulla situazione negli ospedali non sono particolarmente indicativi dell'andamento della pandemia, poichè riferiti alla domenica. Nel primo caso il numero di tamponi è stato molto basso: 510 molecolari di cui 38 positivi e 198 test rapidi di cui 18 positivi. Il totale dei nuovi casi, di conseguenza, è molto basso: 56 nelle ultime 24 ore, ai quali vanno ad aggiungersi altri 57 casi di positività all'antigenico confermata con il molecolare. Dei nuovi casi positivi, specifica la Provincia, 26 sono asintomatici e 15 pauci sintomatici.

Sul fronte ospedaliero i numeri risentono della domenica, giorno in cui calano per questioni burocratiche le dimissioni: 7 a fronte di 17 ricoveri. Attualmente negli ospedali trentini sono ricoverate con il coronavirus 333 persone, numero in lieve calo, di cui 46 in terapia intensiva. Quest'ultimo dato, al contrario, è in lieve aumento e non ha praticamente mai mostrato chiari segni di diminuzione dall'inizio della seconda ondata. Secondo il Ministero della Salute l'occupazione dei posti di rianimazione disponibili è al 52%, percentuale che colloca il Trentino tra i territori più a rischio in tal senso.

Vaccinato l'80% degli ospiti Rsa

Sul fronte dei vaccini è in corso la campagna, iniziata negli ultimi giorni dell'anno, per somministrare il vaccino Pfizer al personale sanitario ed agli ospiti delle Rsa. Al 18 gennaio risultano somministrate 11.130 dosi che sostanzialmente corrispondono ad altrettante persone visto che il richiamo per la seconda dose è appena iniziato. L'assessora alla Sanità provinciale Stefania Segnana ha annunciato che entro fine gennaio o al massimo nei primi giorni di febbraio la campagna vaccinale sarà estesa, gratuitamente, a tutti gli ultraottantenni trentini, grazie ad un accordo con i medici di base che somministreranno il vaccino in ambulatorio, e forse a domicilio.

Segnana ha espresso preoccupazione per la dimezzamento delle dosi inviate da Pfizer destinate al Trentino ma l'Azienda sanitaria ha assicurato che questo "taglio" non comprometterà le operazioni in corso. Nel frattempo sono diverse le categorie che chiedono di essere inserite nel Piano: dai sindacati è arrivata la richiesta di dare precedenza anche agli autisti del trasporto pubblico, mentre in Consiglio provinciale è stata avanzata la richiesta di vaccinare, insieme agli anziani, anche le badanti o comunque le persone che li curano a domicilio. 

Trentino ancora zona gialla

Il Trentino è stato confermato come zona gialla, unico territorio del Nord Italia. «Ho visto un po' troppo entusiasmo in giro - ha commentato il presidente Maurizio Fugatti - ma se vogliamo rimanere così occorre rispettare ancora di più le regole, perché con i nuovi criteri sarà ancora più facile entrare in zona arancione». Una situazione che ha sorpreso i trentini ma anche la stessa Giunta provinciale, che nei giorni precedenti all'ordinanza aveva prospettato un forte rischio di riclassificazione. Ad avanzare una spiegazione, non senza aspre polemiche nei confronti dell'amministrazione provinciale, è ancora una volta l'ex rettore dell'Università di Trento, Davide Bassi, con un post nel suo blog intitolato così: "Ecco come ha fatto il Trentino a rimanere zona gialla". 

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