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Processo Perfido, tre mesi per trascrivere le intercettazioni. Si riparte a luglio

La Corte affida a 4 periti il compito di trascrivere e tradurre dal dialetto calabrese un terabyte di intercettazioni contenute in centinaia di cd

Giovedì 10 marzo si è tenuta la quinta udienza del giudizio immediato del processo Perfido contro le presunte infiltrazioni della ’ndrangheta nel settore del porfido in val di Cembra. Un'udienza più formale che sostanziale, ma che ha determinato il futuro del processo nei prossimi mesi.

La Corte d'assise, presieduta dal giudice Carlo Busato, ha affidato a quattro periti il compito di trascrivere il terabyte di intercettazioni raccolte in due anni di indagini preliminari dai carabinieri del Ros. Migliaia di ore di dialoghi (anche in dialetto calabrese) contenuti in centinaia di cd, che andranno ora riascoltati (ed eventualmente tradotti in italiano) per renderli comprensibili a tutte la parti del processo.

I quattro pertiti inizieranno giovedì 17 marzo e andranno avanti fino al 30 giugno. Tre mesi di lavoro durante i quali le udienze saranno sospese, ma che rappresentano una parte fondamentale del processo che, dicono gli avvocati, si basa interamente sulle intercettazioni. È proprio lì che per i pubblici ministeri Davide Ognibene, Maria Colpani e Licia Scagliarini ci sarebbe la prova dell'esistenza di una locale di 'ndrangheta con sede nel Comune di Lona Lases.

Il processo ripartirà dunque il 6 luglio: ci sarà l'esame dei periti sul lavoro svolto e si convocherà il primo testimone dell'accusa (in totale sono circa 40 le persone che verranno sentite solo da parte dei pm). Vista la mole di lavoro (più di 100 testimoni da sentire tra accusa e difesa degli 11 imputati), la Corte ha già comunicato che lavorerà per tutto il mese di luglio, con tre udienze alla settimana.

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