La 'ndrangheta in Trentino c'è, lo conferma la Cassazione
La scoperta è avvenuta con l'indagine della procura e dei carabinieri del Ros, che hanno scoperchiato le infiltrazioni in val di Cembra, il polo estrattivo del porfido
La scoperta è avvenuta con l'indagine della procura e dei carabinieri del Ros, che hanno scoperchiato le infiltrazioni in val di Cembra, il polo estrattivo del porfido
Dopo tre anni senza guida politica e due gestioni commissariali, Lona Lases, il piccolo comune scosso dalla maxi inchiesta sulle infiltrazioni di 'ndrangheta nelle cave di porfido, ci riprova e torna alle elezioni
La corte d'appello non ha accolto i ricorsi di Domenico Morello e Pietro Denise
L'uomo è stato autorizzato a rientrare in Trentino
Dalla Calabria alle valli trentine per depredare le cave di porfido. L'oro rosso che pavimenta l'Italia ha attratto le cosche mafiose che, nei decenni, hanno fatto affari milionari, con la complicità di politica e imprenditori locali. L'inchiesta
Secondo la difesa non sussiste reato di associazione mafiosa
Le udienze proseguono con un calendario fitto di appuntamenti, fino a mercoledì 26 luglio, quando è prevista la sentenza
I cittadini di una piccola comunità del Trentino hanno rinunciato a scegliere il proprio sindaco da quando è stata chiusa un'inchiesta della Procura sulla presenza mafiosa
Su di loro grava anche la pena di interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'obbligo di risarcire tre operai, la Provincia, il comune di Lona Lases, l'associazione Libera, la Fillea Cgil e la Filca Cisl
Dopo due tornate elettorali andate deserte e oltre un anno di commissariamento, nasce il gruppo “Comunità del domani”. Ma per il Clp ciò che serve dopo il processo Perfido è "un'operazione di trasparenza"
Il giudice ha parlato di periti "sconfortati" dalla mole di lavoro e ha chiesto ai pm di sfoltire le intercettazioni da trascrivere
Prorogato il termine (che scadeva ieri) per trascrivere le intercettazioni e tradurle dal dialetto calabrese
Nel lasciare l'incarico per andare in pensione avverte: "Attenzione alle infiltrazioni mafiose nell’economia, specie nelle valli"
Sulla carta erano i proprietari di una società che gestiva due centrali idroelettriche in Romania, dietro c'era un uomo della cosca Iamonte