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La proposta

Dopo la morte di Amarena al via la campagna per abolire la caccia

Il Cadapa raccoglie firme per promuovere un referendum

Un referendum per abolire la caccia. Dopo la morte di Amarena, l’orsa-simbolo del Parco nazionale d’Abruzzo uccisa a fucilate da un uomo, il Cadapa (Comitato Antispecista Difesa Animali Protezione Ambiente), passa all’attacco e lancia l’iniziativa attraverso una nota stampa.

“Tutti i bracconieri sono cacciatori”

Obiettivo è quello di modificare, tramite un referendum, le due leggi che rendono possibile la pratica in Italia, ovvero la 157/92 e l’articolo 842 del Codice civile: “Questo episodio è gravissimo – si legge nel comunicato -, esprimiamo profonda preoccupazione per l'aumento delle morti di animali selvatici in Italia, spesso causate da individui armati, che compiono atti di violenza anche contro specie protette dalla legge italiana, come gli orsi”. E anche se non è ancora chiaro se il responsabile dell’uccisione di Amarena sia un cacciatore o meno, il comitato sottolinea che “Non tutti i cacciatori sono bracconieri, ma è un fatto innegabile che tutti i bracconieri siano cacciatori”. 

Uccisioni degli orsi “frutto di un clima d’odio alimentato da certi politici”

L’ambizioso obiettivo è quindi quello di arrivare a ben 500.000 firme entro il 25 settembre perché si possa votare a riguardo: “E' un dovere proteggere la fauna selvatica e promuovere un futuro in cui l'armonia con la natura sia al centro delle nostre priorità – scrive il Cadapa, che conclude anche bacchettando la classe politica -. Da nord a sud, la biodiversità del nostro paese è minacciata dall'azione umana, specialmente da politici che ritengono la caccia necessaria per "controllare" la fauna selvatica, tra cui orsi e lupi. Invece di optare per soluzioni non cruente per convivere in armonia con la natura e le specie che la abitano, si continuano a perpetuare pratiche insostenibili”. 

Un problema anche per il centrodestra

La critica del Cadapa fa riferimento in maniera poco velata anche al presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che da mesi, anche in contrasto con alcuni alleati, insiste chiedendo a Roma gli strumenti per procedere all’abbattimento dei grandi carnivori senza il parere di Ispra e altre autorità. L’uccisione di Amarena ha riportato sotto i riflettori il tema della gestione di lupi e orsi, creando anche qualche divergenza all’interno di Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni. A Trento sarà sicuramente uno degli argomenti più “caldi” in vista delle elezioni provinciali che si terranno a ottobre. 

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