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Nuovo ospedale Trentino, addio al vecchio progetto: si ricomincia da zero

La progettazione partirà da capo e arriverà un commissario. Il nuovo polo ospedaliero e universitario sorgerà nell’area di via al Desert (che per il sindaco Ianeselli però è troppo piccola)

Not, si volta pagina. Dopo l’indagine della guardia di finanza di Trento e l’intervento dell’Anac (l’autorità nazionale anticorruzione), la Giunta provinciale ha aggiornato i piani per il progetto del Nuovo polo ospedaliero e universitario del Trentino.

Con una delibera proposta dal presidente Maurizio Fugatti l’amministrazione provinciale ha innanzitutto preso atto del fatto che il procedimento si è chiuso con l’impossibilità di sottoscrivere il contratto con il gruppo Guerrato (attualmente indagato) a causa della mancata approvazione del progetto preliminare presentato dalla ditta. Le difformità del progetto rispetto all’iniziale studio di fattibilità non risultano infatti sanabili.

Non si tratta certo di una notizia: già a maggio l’Anac aveva rimarcato come “con la non approvazione del progetto Guerrato, è facoltà della stessa Provincia interrogare l'altro soggetto in graduatoria, ovvero la Pizzarotti, per verificare se quest'ultima sia disponibile a realizzare il progetto Guerrato”.

La storia infinita dell'ospedale di Trento

“La strategia dell’amministrazione provinciale - ha spiegato oggi Fugatti - è stata aggiornata alla luce della nuova valutazione di contesto, che tiene conto delle esigenze successive alla pandemia, del nuovo modello di gestione della sanità territoriale, nonché dell’avvenuta costituzione della facoltà di medicina attivata dalle università di Trento e Verona. La decisione assunta consiste in una rivalutazione complessiva della situazione che porta alla chiusura del progetto Not e all’inizio di un nuovo percorso per il nuovo ospedale del Trentino del futuro”.

Tradotto: il vecchio progetto per la costruzione del Not verrà stracciato e si ricomincerà da capo.

Il primo passo è già stato fatto: è stato nominato un commissario straordinario che “avrà il compito di individuare le modalità più adatte per affidare la progettazione e realizzazione della nuova infrastruttura sanitaria e universitaria”.

Il commissario potrà per esempio attingere a quanto previsto dalle recenti norme in materia di Pnrr e quindi a strumenti come l’appalto integrato, che - assicura Fugatti - consentiranno di abbreviare e semplificare i tempi necessari.

Nel tempo necessario per l’avanzamento ed esecuzione del progetto, saranno comunque assicurati gli investimenti sull’attuale ospedale Santa Chiara di Trento (che verrà poi sostituito dal nuovo ospedale): in totale sono previsti 18 milioni di euro. 

“La scelta della Provincia di azzerare la gara precedente e di ricominciare da capo la progettazione nell’area di via al Desert supera una desolante fase di impasse che è durata anche troppo - commenta il sindaco di Trento Franco Ianeselli -. È chiaro che ora si dovrà ragionare su un’area più grande di quella prevista dal progetto accantonato in via al Desert. Bisognerà dunque recuperare altri ettari e definire in anticipo tutte le funzioni strettamente collegate all’ospedale: la prevenzione, la cura, la medicina territoriale, la formazione, la ricerca, le start up. Infine, il nuovo ospedale deve costituire anche l’occasione di rilancio per una sanità pubblica che, negli ultimi anni, non solo a causa della pandemia, è apparsa in grande sofferenza con conseguenti ricadute negative sulla cittadinanza”.

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