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Sicurezza sul lavoro, in Trentino già 8 morti nel 2022

La regione è tra quelle dove si rischia di più secondo il monitoraggio dell'osservatorio Vega sul primo trimestre dell'anno

Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Toscana, Marche e Molise: sono le regioni dove nei primi tre mesi dell'anno si sono verificati più incidenti mortali sul lavoro. A dirlo è l’osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering. “Un trimestre drammatico per le morti sul lavoro in Italia: 189 vittime da gennaio a marzo (+2,2 per cento rispetto al 2021), con un incremento dei decessi da fine febbraio a fine marzo pari al 66 per cento (75 morti in più)”, afferma il presidente Mauro Rossato.

L'osservatorio di Mestre divide le regioni italiane in colori sulla falsa riga di quello che avveniva con i contagi da covid. Il dato utilizzato è l’incidenza degli infortuni mortali: il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area ogni milione di occupati presenti nella stessa. L'indice consente così di confrontare il fenomeno tra le diverse regioni, nonostante la differente popolazione lavorativa. La zona rossa corrisponde a un'incidenza infortunistica superiore al 125 per cento dell'incidenza media nazionale. 


Sicurezza sul lavoro Italia primo trimestre 2022-2

La zoonizzazione a colori realizzata dall'osservatorio sicurezza sul lavoro di Vega Engineering

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I numeri dell’ultimo report

Se si guardano i valori assoluti, la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (27), ovvero la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia. Seguono Toscana (16), Veneto (13), Emilia Romagna e Lazio (11), Puglia e Piemonte (9), Sicilia e Campania (8), Marche e Trentino Alto Adige (5), Piemonte, Calabria e Abruzzo (3), Umbria e Molise (2), Valle D’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Liguria (1).

In Trentino Alto Adige, in realtà, i morti sul lavoro da inizio anno sono già sette. Il report osserva infatti solo i primi tre mesi del 2022 e non tiene conto dei due decessi avvenuti ad aprile: quelo del boscaiolo 61enne morto a Bellamonte e quello dell'operaio 39enne morto per un incidente in un cantiere a Trento.

In generale in Italia il settore più colpito è quello del trasporto e magazzinaggio (20 decessi a fronte dei sette del primo trimestre 2021). Seguono costruzioni (13), commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (10), attività manifatturiere (7), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e sanità e assistenza sociale (4).

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La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (52 su un totale di 138). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, mentre nella fascia dei più giovani, tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 7,1 infortuni mortali ogni milione di occupati.

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo trimestre 2022 sono 13 su 138. In 11 invece hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 17. Il martedì è il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

Crescono anche le denunce di infortunio che passano da 128.671 nel marzo 2021 a 194.106 nel marzo di quest’anno: +51 per cento. Quasi 30mila gli infortuni avvenuti nel settore sanità e assistenza sociale.

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