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Agricoltura

Indennizzi agli olivicoltori: "Il finanziamento è una burla"

L'accusa alla Giunta Fugatti del Pd trentino: "I criteri sono stringenti e le cifre contenute. Più che una proposta seria, sembra uno scherzo di carnevale"

La Giunta provinciale ha deciso di aiutare economicamente gli olivicoltori trentini colpiti nel 2021 da una forte crisi della produzione, legata soprattutto al clima (gelate tardive, alte temperature estive e scarsa piovosità). Ma - è l’accusa del Pd trentino - i criteri di ammissione all’indennizzo sono talmente stringenti e le cifre così contenute da rendere di fatto “inutile” l’intero progetto: “Uno scherzo di carnevale, più che un serio intervento”. Secondo i calcoli del gruppo dem, il 95% degli olivicoltori gardesani ne risulterà infatti escluso.

Eppure, fanno notare i consiglieri dem, con i fondi covid destinati ai carri mele “si è utilizzata una inusuale elasticità dei criteri di ammissione al sostegno provinciale, tale forse da consentire perfino qualche speculazione a spese del denaro pubblico”. Questo provvedimento invece “si impantana in una serie di vincoli che cozzano contro ogni possibilità di rapida e diffusa erogazione dei sostegni”, afferma il consigliere Luca Zeni che sul tema ha presentato un'interrogazione.

Il mercato degli olivicoltori trentini è composto perlopiù da piccoli produttori che con questi indennizzi riescono a integrare il proprio reddito. I requisti del bando sembrano però privilegiare i grandi agricoltori a scapito delle aziende medio-piccole, quelle maggiormente danneggiate e che più avrebbero bisogno dei finanziamenti.

La deliberazione con cui la Giunta Fugatti ha definito i criteri di accesso agli indennizzi è datata 11 febbraio. Tra i requisiti, c’è per esempio la necessità di possedere la partita Iva, di cui la maggior parte delle aziende non è in possesso. Non solo: si parla di duemila euro per ettaro, ridotti a 1.500 per chi non possiede una polizza assicurativa a copertura di almeno il 50% della produzione aziendale. “Quasi nessuna impresa, tranne alcune di grandi dimensioni, ne è in possesso dato che in olivicoltura questa è una prassi consolidata da tradizioni pluriennali e legate alla costanza dell’andamento meteorologico”, spiega il gruppo dem.

E ancora: l’indennizzo è destinato solo a chi coltiva olivaie per almeno tremila metri quadrati. È infine richiesto l’invio della domanda di sostegno attraverso la posta elettronica certificata. Chi non la possiede deve rivolgersi alle organizzazioni sindacali agricole che però, spiegano i dem, “appaiono ben poco entusiaste di questo ulteriore carico di lavoro e spesso rinviano al servizio agricoltura della Provincia o agli uffici periferici dello stesso”.

“La possibilità di adire all’indennizzo è in realtà una sorta di terno al lotto - conclude Zeni -. Non c’è una graduatoria e l’erogazione si esaurisce con l’esaurimento dei fondi stanziati, pari a euro 300mila euro per l’intero comparto provinciale. Una presa in giro degli olivicoltori gardesani”.

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