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Fugge dall'Ucraina con il figlio affetto da Sma. Il piccolo Erik accolto a Rovereto

Arrivato in Trentino dopo un viaggio di 17 ore, il bambino ha tre mesi e soffre della forma più grave di atrofia muscolare spinale

Ha soli tre mesi e soffre di una grave forma di atrofia muscolare spinale (Sma). Lo scoppio della guerra in Ucraina gli ha impedito di curarsi. E così la sua mamma ha deciso di partire per metterlo in salvo.

Hanno viaggiato prima in treno verso la Polonia, dove avevano trovato rifugio, ma mancavano le attrezzature necessarie e le competenze mediche specifiche. La Sma è infatti una malattia genetica rara in cui si perdono le capacità motorie in tutto il corpo, con una compromissione anche dei muscoli respiratori e della deglutizione. Nella forma più grave, in assenza di farmaci, presidi respiratori e cure adeguate, può portare anche alla morte.

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L’appello è stato lanciato dall’associazione Famiglie Sma che dallo scoppio della guerra è rimasta in contatto con alcune famiglie in Ucraina con minori affetti da questa malattia. A quel punto sono intervenuti la Pat, l’Apss e il centro clinico NeMO di Trento, la struttura specialistica più vicina.

Grazie a un corridoio umanitario e dopo 17 ore di viaggio, il piccolo Erik è stato accolto nella notte di mercoledì 2 marzo presso l'unità operativa di pediatria dell'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto per le prime valutazioni. "La mamma e il bambino stanno entrambi bene”, racconta l’assessora alla Salute Stefania Segnana che si è recata di persona nel reparto di pediatria.

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