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Lunedì, 29 Aprile 2024
La decisione

Rinviata la decisione sull'orsa JJ4

I giudici del tribunale amministrativo di Trento hanno deciso

"L’esito dell’orsa JJ4 non si deciderà prima di domani mattina". A dirlo è l’avvocato Claudio Linzola, consulente legale per Lav, Lega anti vivisezione.

Il legale ha spiegato che i giudici hanno valutato attentamente tutte le rimostranze presentate, con anche i giudici che hanno proposto delle domande precise alle due parti. Alla fine la decisione è rimandata a domani mattina. Non prima.

Le reazioni del mondo animalista

Dopo la decisione del Tar, le voci del mondo animalista si sono fatte immediatamente sentire. Gli attivisti di StopCasteller hanno commentato così: “Nei prossimi giorni la nostra attenzione rimarrà alta. Se la sentenza del Tar decreterà l'abbattimento, saremo pronti a correre al Casteller per frapporci tra l’orsa e il boia. Chiediamo che Fugatti e l'assessore Zanotelli si dimettano per provata incompetenza: invece di ammettere la propria responsabilità e la propria negligenza nella gestione, e provvedere con la dovuta e capillare informazione, con la chiusura di aree di parco, con l'installazione di cassonetti appositi, la giunta di destra a guida Fugatti strumentalizza la vicenda in vista delle prossime elezioni di ottobre”.

Anche Oipa, Leidaa ed Enpa si sono espresse, confidando nel buon esito per ciò che uscirà dall’aula del Tar domani, venerdì 26 maggio. Così Valentina Stufetti, rappresentante legale delle associazioni: “La discussione è stata molto lunga perché i vari ricorsi presentati sono stati trattati uno alla volta e non è non si è proceduto alla loro unificazione. Per quel che riguarda l’orsa JJ4, attualmente reclusa presso la struttura del Casteller, domani il Tar deciderà sulla sospensiva. Siamo convintissimi delle nostre ragioni e del fatto che JJ4 non debba essere uccisa: si tratta, infatti, di una situazione in cui il Pacobace prevede tutt’altro. Speriamo per lei un trasferimento in una struttura ben più adatta del Casteller. Attendiamo con molta fiducia il pronunciamento del Tar di domani”.

Animalisti pronti a ricorrere al Consiglio di Stato

Anche gli attivisti di StopCasteller erano presenti stamani tra i manifestanti che si sono riuniti sotto il Tar e si sono dichiarati pronti a correre nei prossimi giorni al Casteller nel caso di condanna definitiva. Gli attivisti hanno riaffermato l'assurdità di una condanna punitiva e ribadito le gravi responsabilità della giunta Fugatti.

"Nei prossimi giorni la nostra attenzione rimarrà alta. Se la sentenza del Tar decreterà l'abbattimento, saremo pronti a correre al Casteller per frapporci tra l'orsa e il boia", dichiarano gli attivisti della campagna StopCasteller. "Fortunatamente Johnny-Mj5 al momento continua a sfuggire alla cattura e speriamo che rimanga latitante, ma le opzioni per Gaia sono ancora la reclusione a vita in una delle strutture proposte da alcune associazioni animaliste oppure la morte. Morte senza possibilità di fuga dato che l'orsa è incarcerata da più di un mese al Casteller, probabilmente sedata e spaventata, senza informazioni certe sul suo stato di salute psico-fisico. Informazioni che sarebbero dovute ai cittadini ma che la giunta, nel suo oscurantismo, non fornisce".

"Continuiamo a sostenere che una convivenza pacifica sia possibile. Ne è un esempio l'Abruzzo dove solo due giorni fa il sindaco di Villalago ha, con apposito provvedimento, vietato l'accesso alla vallata dove Amarena, la mamma di Juan Carrito vive in questo momento con i due cuccioli. Un provvedimento per proteggere l'orsa da fotografi e curiosi e per proteggere la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Con l'ordinanza il primo cittadino ha stabilito che è vietato avvicinarsi agli esemplari di fauna protetta di qualsiasi specie a piedi, in auto o con qualunque mezzo, a distanze inferiori di 300 metri. Vietato illuminarli se non per attività di dissuasione che devono essere svolte, eventualmente, da personale autorizzato. È fatto inoltre divieto di alimentare la fauna selvatica e di avvicinarsi agli esemplari per foto, studio o ricerca, salvo specifica autorizzazione. Per i trasgressori è prevista una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro. Non possiamo fare a meno di pensare a come sarebbe andata, se tali misure fossero state prese per tempo anche a Caldes", concludono gli attivisti.

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