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La rabbia degli animalisti torna al Casteller: "Basta con la contrapposizione uomo-animale"

In centinaia hanno espresso il loro dissenso per le politiche del presidente Fugatti e la piazza antiorso dei giorni scorsi

Un corteo di oltre 500 persone ha attraversato oggi le vie di Trento chiedendo libertà per l'orsa Gaia-JJ4 e l'orso M49 e l'attuazione di misure volte a una convivenza pacifica. La manifestazione, organizzata dagli attivisti della campagna StopCasteller, che unisce il gruppo "Scobi" e "Assemblea antispecista", è partita da piazza Dante e si è conclusa al parco delle Albere, dove si è svolta un'assemblea pubblica. "Contro gli slogan di morte e per ristabilire un minimo di verità su quello che sta accadendo in Trentino siamo oggi in piazza e lo saremo anche il prossimo 25 maggio, giorno della sentenza del Tar sugli orsi rinchiusi al Casteller". Partenza dunque dalla stessa piazza dove, il giorno prima, si erano radunati gli "antiorsi" che sostengono l'operato del presidente della Provincia Maurizio Fugatti. Dove la polizia ha anche salvato quattro animalisti aggrediti dai presenti

L'uccisione dell'orso segnerà la fine (politica) di Fugatti?

Il punto di vista dei manifestanti 

"La piazza di ieri, dove sono intervenuti molti politici locali - hanno detto gli attivisti riferendosi alla manifestazione contro gli orsi promossa da Danilo Perin, cacciatore ed esponente di Fratelli d'Italia -, ha mostrato in maniera inequivocabile la violenza e l'ipocrisia dei cacciatori e degli allevatori, che mentre chiedono "Basta sangue e basta morte" stanno in realtà invocando la morte di orsi e lupi e auspicando, di fatto, una nuova estinzione di specie protette. Ma ancora più grave - hanno sottolineato gli attivisti di StopCasteller - è che queste richieste di morte siano raccolte dalla politica che, per accontentare l'elettorato, invece di difendere la fauna selvatica istituzionalizza questa violenza e la traveste da crociata per la pubblica sicurezza. Ai sindaci presenti in piazza, elogiati per il loro lavoro "sottotraccia", chiediamo quali siano le misure adottate dai loro comuni per tutelarla questa sicurezza. Perché sono ancora sprovvisti di cassonetti antiorso? Quanti incontri con i cittadini e attività scolastiche hanno fatto per aumentare la conoscenza e ridurre gli incidenti? Possiamo rispondere noi: nulla".

Animalisti aggrediti dai fans di Fugatti - Video

"Fugatti dimettiti", "giù le mani dagli orsi", "vietato uccidere gli orsi". Erano questi alcuni dei cartelli che oggi pomeriggio sono stati portati in corteo dagli animalisti che tornano a chiedere alla Provincia Autonoma di Trento una svolta nella gestione degli orsi sul territorio. Lo fanno a ventiquattr'ore dalla manifestazione in piazza Dante che ieri ha sostenuto le politiche del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.

Proprio con riferimento alla manifestazione di ieri, gli animalisti hanno specificato: "Prima noi, poi i grandi carnivori" abbiamo sentito ripetere nella manifestazione di ieri, secondo il solito schema xenofobo che di volta in volta viene applicato anche agli stranieri o ad altri gruppi marginalizzati. Noi diciamo: basta contrapporre un Noi a un Loro! Prima il rispetto della vita umana e animale e dopo il profitto economico e l’interesse della poltrona. Da decenni le destre di tutto il mondo fanno leva sulla paura dell'estraneo: una contrapposizione che nella storia ha portato solo disastri, sia per gli uomini che per gli altri animali. È arrivato il momento di spostare il nostro punto di vista, cedere una parte dei nostri privilegi sulla montagna, per permettere anche ad altri animali di vivere pienamente la loro vita senza essere braccati, ingabbiati, uccisi a causa di una classe dirigente che sfrutta la paura delle persone per raggiungere i propri scopi".

Manifestazione stop Casteller 21 maggio 2023

Animalisti contrari anche a chi ha ripetuto che “il bosco è nostro”. "Il bosco, a differenza di quanto si è detto in piazza ieri -, ribadiscono gli animalisti - non è nostro: non può essere concepito come l'estensione del giardino di casa a totale disposizione degli umani e, quindi, epurato da qualsiasi presenza sgradita, pericolosa e non redditizia. Il bosco è anche la casa di orsi, lupi e selvatici, dove gli animali dovrebbero potersi muovere agevolmente, tramite la creazione di corridoi faunistici e alimentari come era inizialmente previsto dal progetto Life Ursus".

I manifestanti sono arrivati anche da Napoli e La Spezia. Cartelloni anche contro il centro faunistico del Casteller a Trento Sud dove si trova rinchiusa l'orsa 'Jj4' ritenuta responsabile dell'aggressione mortale nei confronti di Andrea Papi avvenuta nel pomeriggio del 5 aprile scorso a Caldes. Gli animalisti infine hanno già fatto sapere che giovedì organizzeranno un presidio davanti alla sede del Tar in via Calepina in occasione dell'udienza che dovrà stabilire se gli orsi Jj4 e Mj5 potranno essere abbattuti come da decreto del governatore Fugatti oppure dovranno essere trasferiti in un santuario-rifugio presente all'estero. Alla vigilia dell'udienza, la Lav ha organizzato una fiaccolata in piazza D'Arogno per dire "no" alle uccisioni degli orsi.

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