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Solidarietà / Gardolo / Via Bolzano, 14

Ianeselli all'ex hotel Oasi (ora primo albergo sociale trentino) per pranzare con i profughi ucraini

Inaugurato il 18 dicembre, al secondo piano accoglie 12 senza fissa dimora. Dal 5 marzo ospita un'intera famiglia ucraina, due marocchini e un nigeriano, tutti fuggiti dal Paese

Fino al 2020 era l'hotel Oasi, uno dei tanti alberghi di Trento. Dal 18 dicembre è l’albergo sociale Oasi, acronimo di ospitalità, accoglienza, solidarietà e integrazione: al secondo piano accoglie 12 senza fissa dimora di Casa Giuseppe.

Il progetto iniziale dell’associazione Ipsia - l’istituto di pace e sviluppo innovazione delle Acli trentine che da agosto 2021 è proprietario dell’immobile in via Bolzano 14 - prevedeva che il primo piano fosse dedicato all’accoglienza turistica. Un esperimento di turismo solidale per garantire la sostenibilità economica dell’intera struttura, in primis il mutuo da pagare. Un’esperienza unica in Trentino e rara anche nel resto d’Italia.

Ex hotel Oasi, albergo sociale Ipsia

Il 24 febbraio però il mondo è cambiato. La Russia ha invaso l’Ucraina e la guerra ha preso il sopravvento su tutto il resto. “Una dipendente di Ipsia Trentino fa parte di Rasom, l’associazione culturale degli Ucraini in Trentino, quindi il collegamento è stato immediato”, ci racconta Nicola Manica, amministratore dell’impresa sociale Oasi. Così, oltre ad aver messo a disposizione la veranda dell’albergo che è diventata un centro logistico per i pacchi destinati all’Ucraina, dal 5 marzo il primo piano ospita anche 15 profughi: un’intera famiglia ucraina, composta da 12 persone, dalla nonna al bimbo di cinque mesi; due marocchini e un nigeriano che studiavano nel Paese.

Mercoledì 23 marzo il sindaco di Trento Franco Ianeselli ha voluto andare a trovarli: "Ho portato a tutti la vicinanza e l’abbraccio della nostra città, che in queste settimane ha mobilitato le proprie energie migliori per far fronte all’emergenza e sostenere un popolo costretto a lasciare il proprio Paese".

Albergo sociale Oasi raccolta beni Ucraina-2Nessuno sa quanto durerà l'accoglienza dei profughi ucraini. Quel che è certo, però, è che l'albergo sociale Oasi continuerà a essere un punto di riferimento per i bisogni della comunità di Trento. "Prima della guerra c'era l'idea di aprire al piano terra un bar caffetteria, naturalmente 'bianco' (senza alcool, ndr), di attivare dei corsi e di organizzare delle cene il martedì sera", racconta Manica.

L'impresa sociale Oasi è inoltre al lavoro per ristrutturare la struttura con il bonus 110: l'edificio risale agli anni Sessanta e il desiderio è rendere l'albergo sostenibile anche dal punto di vista ambientale. Ma in programma c'è anche l'apertura del terzo piano per l'accoglienza sociale. All'inizio il progetto era stato pensato per i "penultimi": persone che magari un lavoro ce l'hanno e non accedono quindi a servizi e agevolazioni, ma che non guadagnano a sufficienza per accedere al mercato immobiliare tradizionale. 

L'inaugurazione dell'albergo sociale Oasi il 18 dicembre 2021-2

L'inaugurazione dell'albergo sociale Oasi il 18 dicembre 2021

Le idee sono tante così come il sostegno arrivato da più parti in questi mesi. "La cosa bella è che ci sono un sacco di persone che vogliono darci una mano - racconta Manica -. Non solo volontari, ma anche aziende che ci hanno supportati con i lavori. Il cinema Astra per esempio ci ha regalato tavoli, sedie e la macchina del caffè". Basti pensare che, come garanti del mutuo per l'acquisto dell'immobile, si sono fatti avanti proprio tre imprenditori: Roberto De Laurentis (ex presidente degli artigiani trentini), Roberto Sani (ex segretario organizzativo dell'Unione per il Trentino) e Roberto Menguzzato. Perché un progetto sociale aperto ai bisogni più disparati, in grado di stare in piedi da solo, non può che piacere a tutti.

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