rotate-mobile
Sport

Il nuovo che avanza, arriva Jacopo Rigo

Il figlio d'arte del gentleman driver di Borgo Valsugana, abituale protagonista della scena terraiola tricolore, ha fatto il proprio esordio al recente Due Castelli.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

Il nuovo anno in casa Rigo si apre all'insegna della gioventù e, in occasione del Rally Due Castelli dello scorso fine settimana, a muovere i primi passi nel mondo dell'automobilismo sportivo ci ha pensato Jacopo, figlio di Riccardo. Il neo pilota da Borgo Valsugana ha portato a termine un esordio già selettivo, come quello proposto dalle tanto veloci quanto insidiose strade sterrate croate, riuscendo a portare al traguardo l'Opel Adam R2 di papà, curata da Power Brothers e condivisa con Mirco Gabrielli. Otto prove, tutte da disputare nella sola giornata di Domenica, si aprivano con il neo portacolori della Scuderia Malatesta firmatario di un quinto di classe 2 e quarantacinquesimo assoluto. Al giro di boa, con la complicità di una foratura, la classifica lo vedeva viaggiare in settima posizione di categoria ed in cinquantunesima nella classifica provvisoria generale. “Sulla terza prova” – racconta Jacopo Rigo – “abbiamo preso una pietra in staccata e questa ci ha fatto bucare la ruota anteriore destra. Ce ne siamo accorti soltanto a fine prova ma, a parte una sbavatura sulla uno, non potevamo che essere soddisfatti di questi primi chilometri.” La seconda metà di gara viveva su una bella progressione di Rigo, bravo a siglare due sesti parziali in chiusura di giornata che gli consentivano di recuperare fino alla piazzola quarantasei dell'assoluta, alla quale aggiungere una più che positiva settima in classe 2. “Nella seconda parte di Domenica abbiamo iniziato a spingere” – aggiunge Jacopo Rigo – “e, nonostante qualche piccolo rischio e l'aver ripreso la stessa pietra del primo giro ma senza forare, siamo riusciti ad arrivare in fondo.

La vettura si è comportata molto bene e, grazie ai consigli di papà e del team, abbiamo fatto delle modifiche all'assetto che si sono rivelate efficaci. Il percorso era molto veloce, alcuni passaggi parecchio stretti e scivolosi ma, data la mia inesperienza, non saprei esprimere un mio stile di guida. Grazie a papà perchè ha creduto in me da subito, permettendomi di vivere questa ed altre esperienze. Grazie a Mirco, il mio navigatore, che mi ha talmente messo a mio agio che mi è sparita la tensione della prima gara. Grazie a Power Brothers, alla Scuderia Malatesta ed a Renato Travaglia, quest'ultimo fondamentale per insegnarmi a guidare e regolare l'Adam, oltre che per la stesura delle note.” “Jacopo mi ha stupito per l'approccio che ha avuto in questa sua prima gara” – gli fa eco Riccardo Rigo – “perchè si è dimostrato molto intelligente e meticoloso. Non si è seduto al volante pensando di andare a tavoletta ma ha cercato di capire ogni dettaglio, specialmente per quanto riguarda le regolazioni sull'assetto. Non aveva alcuna esperienza, se non per qualche giro fatto in una pista. Siamo alla terza generazione di piloti perchè io ho ereditato la passione da mio padre ed ora tocca a Jacopo. Sono molto felice del suo debutto ed è certo che quest'anno lo vedremo ancora al volante ma il suo obiettivo dovrà essere soltanto quello di sfruttare al meglio ogni singola gara per fare esperienza, oltre che andare bene a scuola.”

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il nuovo che avanza, arriva Jacopo Rigo

TrentoToday è in caricamento