Mobilità sostenibile, Trento dice sì alle piste ciclabili

Trento sempre più attiva sul fronte della mobilità sostenibile. Sono cresciute del 29 per cento, raggiungendo i 29,6 chilometri le piste ciclabili comunali negli ultimi tre anni. Ad affermarlo il comune stesso in una nota stampa. A queste, sottolinea il comune, si devono aggiungere altri 24,8 chilometri di piste ciclabili di competenza provinciale sul territorio comunale. In totale, dunque, i percorsi ciclabili coprono ormai quasi 55 chilometri.
 

Un ottimo risultato per il capoluogo trentino che dimostra la sua attenzione verso questa importante tematica. In questi anni, si legge nella nota stampa, “i lavori sono stati orientati al superamento di barriere fisiche, quali la ferrovia, il fiume Adige e le maggiori arterie del traffico (sottopasso ciclopedonale alla ferrovia in località Roncafort, attraversamento semaforizzato in via Bolzano a Gardolo, attraversamento semaforizzato in via Bassano a collegamento tra via Muralta e via del Forte, sottopasso ciclopedonale via Madruzzo-quartiere alle Albere...), al raccordo di tratti isolati di piste ciclabili e al collegamento di quartieri e frazioni periferiche (percorsi S. Giuseppe-Clarina, ciclabile lungo le arcate della ferrovia della Valsugana da via Muredei al parco di Gocciadoro)”.
 

Ma il comune non intende fermarsi qui: tra gli interventi in programma, e per i quali è stato ottenuto il finanziamento provinciale attraverso il Fondo unico territoriale, si segnalano la pista ciclabile Romagnano-Ravina lungo la S.P.90, la pista ciclopedonale piazza Centa-via Fratelli Fontana - via Druso e il percorso ciclopedonale Villazzano-Povo.
 

Risultati sicuramente importanti, ma c’è ancora molto da fare: ad affermarlo il Rapporto A-Bici della ciclabilità, realizzato da Legambiente, Rete Mobilità Nuova e bikeitalia.it, che ha individuato gli elementi che caratterizzano una città amica della bicicletta. Tre sono stati gli indicatori analizzati: il model share del proprio territorio, ossia il tipo di veicolo (auto, moto/scooter, trasporto pubblico, bici, piedi) utilizzato dagli abitanti per gli spostamenti all’interno del centro urbano. Sono state poi raccolti dati riguardo le ciclabili e sulla loro tipologia, sulle strade a velocità moderata (a 20 a 30kmh), sulle isole ciclopedonali e sulle zone a traffico limitato. Questo ha permesso di realizzare l’indice delle ciclabili equivalenti che misura la lunghezza di tutti i percorsi potenzialmente accoglienti per la bici. Infine è stato creato l’indice di ciclabilità: questo individua la capacità delle amministrazioni comunali di predisporre di una serie di strumenti che favoriscono la mobilità ciclabile ovvero la creazione di ufficio biciclette, approvazione di un piano per la mobilità ciclabile, presenza di bike sharing, di cicloparcheggi di interscambio, di bicistazioni e di sensi unici eccetto bici.
 

Andando ad analizzare la situazione di Trento, nel model share, il 52% dei cittadini del capoluogo trentino si sposta in auto, l’4% in motocicletta e scooter, mentre il 9% preferisce spostarsi con i mezzi pubblici, infine il 8% utilizza la propria bici. La situazione non migliora per gli altri due indicatori: per quanto riguarda le piste ciclabili, Trento si colloca alla 43esima posizione (su 104) con 4,76 metri equivalenti di piste ciclabili ogni 100 abitanti. Infine, per quanto riguarda l’indice di ciclabilità (creazione di ufficio biciclette, approvazione di un piano per la mobilità ciclabile, presenza di bike sharing, di cicloparcheggi di interscambio, di bicistazioni e di sensi unici eccetto bici), Trento si posiziona al quindicesimo posto con un punteggio di 62,26. C’è ancora molto da fare ma sicuramente la strada è quella giusta.