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Storie di donne / Val di Non

Da un hobby a diventare un punto di riferimento: il segreto del successo della trentina Lucia Maria

Quanto lontano può portare una passione? Così tanto da far conoscere il Trentino in tutta Italia e nel mondo, con la regina del territorio: la mela, lavorata e trasformata come pochi hanno forse solo tentato

Come si trasforma una passione in un marchio di qualità? Mettendoci la firma. E questo, la trentina Lucia Maria Melchiori lo sa bene e lo può raccontare passeggiando nei ricordi di quasi trent’anni. Negli anni Novanta, Lucia Maria insieme al marito Alberto Corazzolla, impegnati da oltre cinquant’anni con la famiglia di lui nel settore alimentare, hanno tracciato le linee di quello che, anni dopo, sarebbe diventato un impero. Eppure, non era ciò che si erano immaginati quando Alberto, notando le mutazioni di mercato e riflettendo con la moglie, ha pensato di volersi avvicinare al mondo delle mele, per produrre qualcosa valorizzando il territorio, senza avere però materie prime già disponibili, ma cercandole vicino a casa.

“Alberto - racconta Lucia Maria -, è un uomo molto attento, di quelli che vedono l’evoluzione e ha notato nella grande distribuzione l’arrivo del sidro, un prodotto fino ad allora estero, che arrivava solo dalla Germania. E si è detto: perché noi non lo facciamo? Si è interessato e ha detto: perché non proviamo? Non avevamo campi e quant’altro, ma volevamo fare qualcosa con un prodotto del territorio, partendo dalla mela fresca”

Tutto è partito con una semplice idea, che Lucia Maria e Alberto non dimenticheranno per tutta la vita: "Facciamo un po’ di aceto, nulla di più". Che quello non sarebbe rimasto a lungo solo un hobby, Lucia Maria e Alberto lo hanno capito negli anni in cui si sono dedicati a testare i prodotti. "La cosa più difficile? È stato capire che in Italia non eravamo abituati a questi prodotti - spiega Alberto -. All’inizio è stata molto dura. L’ho imparato girando che c’era il sidro. Fino alla fine degli anni Novanta è stato faticoso e impegnativo".

Alberto e Lucia Maria

Ma è proprio la passione che spinge le persone ad andare avanti senza pensare agli interessi e ai guadagni "del momento", investendo quanto possibile in un sogno in cui è difficile smettere di credere. In fin dei conti, perché impiegare soldi ed energie in qualcosa e farlo “come fan tutti?”. Così, oltre a voler lavorare solo il prodotto fresco, unicamente del Trentino-Alto Adige, Lucia Maria e Alberto hanno deciso che avrebbe dovuto essere anche bio. E questo, nel tempo, ha aiutato il loro sogno a essere visto, apprezzato e scelto.

Il volersi distinguere, voler rimanere quel prodotto "di nicchia", è costato caro a Lucia Maria e Alberto nel 2017, con la crisi e la paura che quel sogno potesse interrompersi, perché le mele costavano tantissimo. Ancora una volta, messi alla prova dalle tante scelte, Lucia Maria e Alberto hanno voluto crederci e con coraggio hanno chiesto 1 milione di euro in banca per acquistare le mele italiane per sostenere dei costi importanti. E questo li ha ripagati.

Nel frattempo la loro passione è stata assorbita anche dal figlio Matteo, che porta idee e innovazione costantemente. È entrato in azienda nel 2008 e così “territorio” e “famiglia” sono diventati ancora di più i pilastri sui quali è cresciuta l’azienda. Matteo ha affiancato alla produzione anche la birra, ispirandosi alla ricetta della nonna Cherubina, la mamma di Lucia Maria che viveva in una casa nel bosco della val di Rabbi e la cui famiglia mangiava e beveva ciò che trovavano in natura. “Oltre a raccogliere il luppolo, masticavano anche la ‘rasa’, la resina degli alberi – racconta Lucia Maria – e poi preparavano il caffè dei ciarei, con i semi del cumino, tostati e tritati”. Tutte “chicche” della tradizione e del passato, che questa famiglia non ha voluto abbandonare ai soli ricordi astratti.

Alberto, Lucia e Matteo

Oggi Lucia Maria non è solo un marchio di qualità e garanzia, ma è legato alla Sidreria che si trova in Val di Non e dove arrivano da tutta Italia per degustarlo, insieme ai piatti della tradizione, rivisitati e dove la mela regge il trono che gli è stato costruito in questi quasi trent’anni di attività.

Che l’amore per il territorio non sia solo un insieme di parole con le quali riempirsi la bocca, Lucia Maria e Alberto lo dimostrano con l’eco-sostenibilità dell’azienda, perché tutto viene utilizzato. Gli scarti, per esempio, vanno in biogas e durante l’ultimo ampliamento è stato installato un impianto fotovoltaico di 500 kWp.

Da un hobby all'azienda di Lucia Maria Melchiori

Quello che può insegnare, questa donna trentina che trascorre le sue giornate tra la produzione e la divulgazione di questa passione diventata un’azienda che esporta all’estero, è che credere sempre nella forza della famiglia, proteggere e tutelare il territorio, oltre che rimanere autentici sono davvero le chiavi del successo: “Parola di Lucia Maria”.

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