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Lunedì, 29 Aprile 2024
L'intervista

Giovina Augelli: "Vi racconto il mio Bake Off Italia"

La concorrente roveretana del programma in partenza l'8 settembre su Real Time ha risposto alle domande di Trentotoday

Tutto il Trentino è pronto a fare il tifo per Giovina Augelli, la 31enne di Rovereto (con origini siciliane), che sarà tra i concorrenti della nuova stagione di Bake Off Italia in onda su Real Time a partire dal prossimo 8 settembre. Della storia di Giovina vi abbiamo già parlato, così come delle sue prime parole come concorrente. Ora, è il momento di approfondire questa esperienza nell’intervista che Giovina ha concesso a Trentotoday.

Giovina, ci può raccontare il momento esatto in cui ha saputo che sarebbe stata una concorrente di Bake Off Italia? Cosa ha pensato in quell'istante? “Quando ho ricevuto la chiamata, in cui mi si diceva che ero dentro, ero talmente incredula che sono rimasta senza parole, e farmi rimanere senza parole è davvero difficile. Quello che ho provato sono state emozioni contrastanti, da una parte una grandissima felicità, perché incredibilmente ero riuscita a realizzare questo sogno, ma dall’altra parte tanta paura di affrontare un’esperienza totalmente nuova; non sapevo nemmeno cosa aspettarmi. E tenendo anche in considerazione che, per natura, mi faccio un milione di domande e dubito su tantissime cose, per me è stato un turbinio di emozioni”.

Chissà allora come deve essere stato per lei “stare sotto il tendone”. “Un’esperienza difficile ed incredibile allo stesso tempo. Devi imparare a gestire lo stress, le emozioni e il tempo, se si vuole sopravvivere. La paura del giudizio è da sempre il mio ‘tallone d’Achille’, e diciamo che il tendone su questo è una terapia d’urto”.

Ci descrive la sua idea di pasticceria? “Quello che mi prefiggo, è una pasticceria elegante, raffinata, ricercata, con un occhio attento per i dettagli. Voglio stupire le persone che decideranno di provare i miei dolci. Per questo voglio studiare molto, per acquisire tecniche e competenze che mi aiuteranno a raggiungere tutto questo”.

Un’edizione trentina doc: oltre a Giovina, anche la puntata girata tra il Bondone e il Muse

Knam, Carrara, Foglia: che ricordo ha dei giudici? E dei suoi compagni di viaggio in questa edizione? “Dei giudici ho un bellissimo ricordo, ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di prezioso. Da loro, ho ricevuto critiche e tantissimi consigli. Nonostante la mia testa dura, che talvolta li ha fatti arrabbiare, mi sono sentita ben voluta. E li ringrazio tantissimo. Sui miei compagni di avventura posso spendere solo belle parole. Con i più di loro ho stretto un rapporto di amicizia e, in questo turbinio di emozioni, non è mai mancata una spalla su cui appoggiarsi ed una mano tesa sempre pronta ad aiutare”.

Le sue anime sono la Sicilia e il Trentino: quali sono i dolci tipici di queste terre che la rappresentano meglio, e perché? “Un dolce che adoro della Sicilia, e che mi ricorda da sempre le mie estati, è la granita siciliana con la brioche. Da quando sono piccola, nelle mattine d’estate, sotto casa, passa il signore con il furgoncino che vende le granite. Un dolce ricordo che porto nel cuore. E ancora oggi, quando vado in Sicilia, mangio 2/3 granite al giorno. Mentre del Trentino adoro la torta di grano saraceno con la confettura di mirtilli rossi, lo strudel e lo zelten. Ma se dovessi scegliere un dolce tra questi sceglierei lo zelten, probabilmente perché amo la frutta secca e lo ricollego al Natale ed ai mercatini di Natale che adoro follemente”.

Giovina: il suo sogno, ora, è quello di proseguire sulla strada della pasticceria? Aveva in mente l'idea di una sala da tè, giusto? “Sono andata a Bake Off, perché volevo capire quanto fosse importante per me la pasticceria. Ed ho capito che preparare i dolci è la cosa che mi rende più felice. Proprio per questo, continuerò con la pasticceria, voglio imparare il più possibile, migliorare giorno per giorno. Dopo che ho capito quanto vale per me tutto questo, il prossimo step sarà quello di mettermi nuovamente in gioco, per capire com’è lavorare all’interno di un laboratorio, affiancando anche dei corsi professionali. L’idea della sala da tè è ancora presente; tra qualche anno non escludo che possa diventare realtà. E a riguardo ho tantissime idee, non sarà solo una sala da tè, ma un posto che trasmetterà amore, dove chiunque entri si sentirà coccolato e viziato, un posto dove mettere in pausa la frenesia della vita. Però al momento, tanto studio”.

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