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Ritorno a scuola, i sindacati incontrano Bisesti: "Servono più risorse"

Flc: "vaccinarsi è importante, ma da solo non basta. Servono organici più ampi, più trasporto pubblico, spazi adeguati"

Si accorcia l'attesa per il rientro a scuola di settembre. La campagna vaccinale procede e sul fronte scolastico l'idea comune è un ritorno alla didattica in presenza al 100%. Sono però diversi i punti critici e sui quali bisogna porre attenzione nella pianificazione. "Siamo ancora in una situazione di emergenza e l’avvio del nuovo anno scolastico non può avvenire non partendo da questa consapevolezza" scrivono i sindacati trentini. Nonostante riconoscano l'importanza della vaccinazione, i sindacati sostengono che il lavoro da fare per risolvere tutte le problematiche che ad oggi rischiano di compromettere l’avvio dell’anno scolastico in presenza, sia molto più articolato.

Considerando anche che ci sono classi d’età in cui gli studenti non si possono vaccinare perché troppo piccoli, ci sono soggetti che non possono vaccinarsi per ragioni di salute, servono risorse per ridurre il numero di studenti per classe, per potenziare il trasporto pubblico e per garantire organici adeguati ad assicurare il rispetto dei protocolli ed evitare un ritorno della Dad, che nessuno vuole.

A ribadire questi concetti, a fine luglio, è stata la segretaria della Flc Cgil, Cinzia Mazzacca, nel corso dell’incontro con l’assessore Mirko Bisesti sull’organizzazione del nuovo anno scolastico. “È da maggio che abbiamo posto il tema degli organici Covid, abbiamo chiesto per il nuovo anno scolastico di non tornare all’organizzazione pre-covid, ma la Provincia è andata avanti per la propria strada con l’obiettivo di risparmiare le risorse straordinarie investite nel 2020. Per noi questo è un errore”.

I sindacati hanno chiesto all’assessore Bisesti di fornire loro più informazioni rispetto al Piano per l’avvio del nuovo anno scolastico, 2021-2022, con anche almeno qualche giorno per formulare le osservazioni. Un nuovo incontro tra le parti è previsto per la prima settimana di agosto. "Rispetto a quanto ci è stato velocemente illustrato - sottolineano i sindacati -, non condividiamo la scelta di investire molte meno risorse per potenziare l’organico del personale scolastico. L’idea di una riserva di assunzioni, al massimo un centinaio di docenti “al bisogno”, cioè nel caso in cui dovesse aumentare il contagio in alcune scuole, non ci convince affatto perché la didattica ha bisogno di interventi continuativi. Avrebbe più senso rinforzare l’organico e permettere la riduzione del numero di studenti per classe almeno nelle situazioni più delicate di passaggio degli studenti da un ordine di scuola all’altro e negli ultimi anni della scuola secondaria".

Anche il fatto che non ci sarebbe in previsione l'organico aggiuntivo dei collaboratori scolastici avuto nell’anno scolastico precedente è impensabile per i sindacati. “Il rientro in presenza non può diventare uno spot, non può essere soltanto evocato, ha bisogno di azioni concrete: non c’è più tempo, Piazza Dante investa sulla scuola in presenza” conclude Mazzacca.

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