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Lunedì, 29 Aprile 2024
Lavoro

Nidi in Trentino a rischio caos: le educatrici a un passo dallo sciopero

Stato di agitazione indetto dai sindacati per la questione legata agli inquadramenti: “Senza risposte, passeremo ad altre forme di protesta”

Clima sempre più teso per le lavoratrici e i lavoratori degli asili nido in Trentino appaltati dai comuni, entrati ufficialmente in stato di agitazione a causa del fatto, che ad oltre tre anni dal rinnovo del contratto collettivo delle cooperative sociali, solo una parte del personale è stato inquadrato correttamente.

Lo spiegano i sindacalisti Roberta Piersanti (Fp Cgil) ed Ermanno Ferrari (Fisascat Cisl): “Questo avviene nonostante per i nuovi appalti gli enti locali abbiano stanziato le risorse per coprire il corretto inquadramento della manodopera. A gennaio 2022 le cooperative hanno inquadrato correttamente le sole laureate, escludendo le altre educatrici in possesso di titoli diversi dalla laurea ma ugualmente validi ad esercitare la professione e ciò ha causato comprensibili mal di pancia in chi ha un titolo precedente, come il baby life, che sino a qualche anno fa era il solo che in Trentino consentiva di accedere alla professione di educatrice nei nidi”.

Nel concreto, chi è particolarmente penalizzato da questa situazione è chi ha una maggiore anzianità di servizio, vista la mancanza di riconoscimento della qualifica di educatrici con titolo. La maggior parte, peraltro, sono lavoratrici e lavoratori con contratti part time che a fatica raggiungono i 1000 euro, fanno sapere dai sindacati. Una situazione, alla quale si aggiunge il personale ausiliario, ancora in attesa di un corretto inquadramento, inaccettabile per le sigle sindacali.

Ancora Piersanti e Ferrari: “In Trentino, a differenza di quanto avviene in molte altre regioni, gli educatori sono per lo più sotto inquadrati, ma ci si limita a lamentarne la carenza, anziché agire per garantire loro condizioni lavorative e retributive dignitose. A fronte della mancanza di risposte, proclamiamo lo stato di agitazione del personale dei nidi esternalizzati. Se nelle prossime settimane la situazione non si sbloccherà e non ci saranno degli avanzamenti concreti, passeremo a ben altre forme di protesta”.

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