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Quorum Zero a Trento: prima discussione della proposta popolare

1900 cittadini chiedono l'eliminazione del quorum dai referendum comunali, primo passo fondamentale per restituire valore agli strumenti di partecipazione popolare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

1900 cittadini residenti a Trento chiedono l'eliminazione del quorum dagli istituti referendari comunali. A discuterne, mercoledì 3 ottobre, sarà la Commissione per lo Statuto del Comune di Trento, che si riunirà presso Palazzo Thun in via Belenzani 19, alle ore 18.00. Saranno presenti in rappresentanza dei cittadini firmatari i promotori Matteo Rigotti, Giovanni Ceri e Riccardo Fraccaro.

Nei mesi di giugno e luglio liberi cittadini hanno predisposto decine di banchetti nelle piazze di Trento per la raccolta di sottoscrizioni per l'iniziativa popolare "Quorum Zero a Trento", con la quale si chiede all'amministrazione l'eliminazione del quorum dai referendum del comune.

Tra le motivazioni sollevate la costante deriva verso una minore partecipazione politica da parte dei cittadini, che spesso vedo invalidare una seduta referendaria a causa del non raggiungimento del quorum. "Sembra un paradosso, ma i risultati di anni di consultazioni referendarie mostrano proprio questo effetto - spiegano i promotori - Chi si oppone al referendum, cioè il fronte del no, usa spesso la tattica del boicottaggio referendario, ossia non facendo informazione o invitando al non voto. Così minoranze dotate di potere economico e mediatico riescono a prevalere su maggioranze non informate adeguatamente. Ciò porta ad un calo di interesse e di fiducia da parte dei cittadini verso gli strumenti di partecipazione popolare e verso l'amministrazione della propria comunità. Inoltre - concludono - decine di migliaia di euro vengono spesi per organizzare consultazioni popolari che non portano ad alcun risultato concreto. Inoltre in democrazia la partecipazione è fondamentale. Quindi chi partecipa alle consultazioni referendarie decide, chi non partecipa, delega. Dai motivi elencati e dallo studio di quello che accade nelle democrazie più evolute si arriva alla conclusione logica che il vincolo del quorum deve essere rimosso, per ripristinare la reale volontà della maggioranza dei votanti, e non degli "aventi diritto al voto", con l'effetto positivo di aumentare la partecipazione alle chiamate referendarie".

Sulla spinta di tali motivazioni il 5 settembre 2012 sono state depositate le 1900 firme raccolte (1000 erano quelle necessarie). La consegna è avvenuta a Palazzo Thun a Trento, presso la Segreteria Generale e l'ufficio del Presidente del Consiglio Comunale, Renato Pegoretti, che si è dimostrato molto favorevole alla proposta, vista l'esperienza negativa e le spese sostenute per i referendum svolti, anche per temi importanti riguardanti la città, dicendo che è evidente che bisogna dare la possibilità di scegliere a chi vuole partecipare.

L'iter riservato alla proposta è simile a quello per le proposte di delibera dei consiglieri comunali, con la differenza sostanziale della modalità di partecipazione: la commissione competente esaminerà la proposta, la discuterà e darà un parere al Presidente del Consiglio Comunale, che a sua volta trasmetterà parere al Segretario Generale per istruire la pratica per la discussione in Consiglio Comunale. É previsto che questo tipo di proposte siano trattate entro tre mesi.

Per ulteriori informazioni e la proposta completa è disponibile la pagina Facebook del gruppo che ha coordinato l'iniziativa a Trento www.facebook.com/quorumzeropiudemocraziatrentino.

 

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