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Vigne in abbandono, ogni anno -5% potenziale

Ogni anno in Italia le vigne perdono tra il 3% e 5% del potenziale produttivo, la Fondazione Mach a San Michele all'Adige lavora per rendere la vite resistente alle fitopatologie. Scienza: la cisgenetica può dare certezze al viticoltore

Ogni anno in Italia le vigne perdono tra il 3% e 5% del potenziale produttivo, per l'invecchiamento degli impianti o per l'abbandono della vigna perché non rende più. In 15 anni si perde il 45%. Il Lazio e l'Umbria hanno già perso il 50% della loro viticoltura. Lo ha sottolineato Attilio Scienza, biologo e genetista della vite all'Università di Milano, nel ricevere il premio dell'Associazione Città del Vino in occasione della cerimonia del Trentennale, nei giorni scorsi al Campidoglio. 

"Urge un cambio di visione. Attraverso il genoma editing, e in generale con la cisgnetica, la Fondazione Mach a San Michele all'Adige lavora per rendere la vite resistente alle fitopatologie. Vogliamo uve Sangiovese che non debbano più essere trattate con la chimica e porta innesti resistenti al sale e ai cambiamenti climatici e per fare questo abbiamo una piattaforma che produce colture in vitro. 

Puntiamo a costruire una raccolta di germoplasma esemplare a livello europeo. La cisgenetica può dare certezze al viticoltore, dobbiamo far capire ai politici Ue e agli operatori del vino che la forza di queste tecniche innovative è far sì che la viticoltura abbia dalla distruzione cellulare un cambiamento utile anche alla tutela dei paesaggi. Aspettiamo però un quadro normativo certo a livello Ue, ma il negoziato è arduo per lo scarso interesse dei Paesi nordici, quelli che non producono vino" ha concluso Scienza.

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