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L'allarme dei produttori di mele: "Con il Green Deal europeo previsto calo del 30%"

Assomela rilancia uno studio dell'Università di Wageningen: "Effetti gravi per l'Italia"

L'impatto del Green Deal europeo nei prossimi anni potrebbe rivelarsi più pesante del previsto per il settore della melicoltura, portando a perdere circa il 30% della produzione italiana. È l'allarme lanciato dall'associazione di produttori Assomela, che cita uno studio dell'Università di Wageningen, nei Paesi Bassi.

Il Green Deal europeo ha tra i fini quello di una produzione sostenibile entro il 2030, tramite la riduzione dell'uso di fitofarmaci, fertilizzanti, nutrienti, e l'aumento dell'area coltivata con metodo biologico. 

"Dallo studio dell’Università olandese - scrive Assomela - emerge come la produzione europea verrebbe particolarmente minata dalla realizzazione degli obiettivi delle strategie Farm to Fork e biodiversità. Per esempio, rispetto alla produzione di mele, l’Italia potrebbe perdere fino al 30% della produzione e la Polonia il 50%".

Secondo lo studio, l’effetto combinato del primo e secondo scenario con l’abbandono del 10% della superficie per favorire la biodiversità, avrebbero un impatto significativo sulla produzione, con perdite previste superiori al 20% e prezzi in riduzione del 15% per le mele italiane. Inoltre, l’espansione dell’area biologica al 25% del totale potrebbe per i melicoltori italiani risultare in un calo di produzione generalizzato.

Per quanto riguarda il commercio internazionale lo studio prevede un calo nelle esportazioni dell'UE, che passerebbe da circa 1.300.000 tonnellate a 450.000 tonnellate, a fronte di importazioni in in aumento, con effetti gravi per l’Italia, che nel 2021 ha esportato circa 370.000 tonnellate di mele verso paesi terzi.

"Obiettivi ambiziosi, come quelli del Green Deal Europeo, per essere anche realistici, dovrebbero essere accompagnati da dati e studi in grado di individuarne le criticità. Il settore melicolo italiano ribadisce la necessità di una valutazione oggettiva di impatto da parte della Commissione per rispondere ai risultati emersi dagli studi come quello condotti dall’Università di Wageningen, ma anche da alcuni precedenti, come quello dell’USDA (il dipartimento dell’agricoltura americano), dell’Università tedesca di Kiel e dallo stesso Centro Studi della Commissione Europea. Le stime di impatto ed il monitoraggio delle dinamiche economiche e di mercato sono fondamentali per individuare la fattibilità degli obiettivi del Green Deal, rispettando un dialogo con i produttori, e tutelando la sostenibilità economica, asse portante della sostenibilità. Inoltre, i risk assessment dovrebbero tenere conto del mutato scenario in cui ci si trova ad operare, con costi per l’energia, le materie prime e la logistica schizzati alle stelle e con gli effetti del cambiamento climatico che negli ultimi anni già minano costantemente la produzione e dunque il reddito degli agricoltori europei" conclude Assomela.

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