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Cucciolo di orso investito e ucciso da un pirata della strada

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TrentoToday

"Chi ha visto, parli! Abbiamo bisogno dell'aiuto dei cittadini, per salvare un progetto di valore inestimabile! Un altro cucciolo di orso investito e abbandonato a morire sulle strade del Trentino. Spiace vedere che una terra che si è saputa far conoscere per aver realizzato uno dei progetti di maggior successo a livello internazionale - la reintroduzione dell'orso, specie a rischio di estinzione - oggi debba assistere a comportamenti illeciti reiterati. Investire un selvatico rappresenta il più delle volte un incidente non voluto, che spesso incide profondamente nell'animo dei protagonisti, che si sentono partecipi della sofferenza dell'animale e si attivano per cercare soccorso. Lo sappiamo, perché una gran parte dei cittadini ricorre proprio a noi dell'ENPA, per capire a chi rivolgersi in queste situazioni di urgenza. Ma non sempre è così; stanotte un cucciolo di orso - un altro - è stato ucciso sulla strada statale 42, sotto l'abitato di Vermiglio in Val di Sole. Incidente? Il dubbio c'è, perché chi investe involontariamente un animale si ferma, chiama i soccorsi, come dettato dal Codice della strada, non scappa come un ladro nella notte. Anche perché l'urto con un corpo di 20 chili di peso, fa sbandare e danneggia il mezzo investitore. Il dubbio è tanto più forte, perché poco tempo fa, nella notte fra il 13 e il 14 maggio un giovane orso di oltre due anni, quindi ben più pesante e grande, è stato investito e abbandonato in località Crescino in Val di Non: se non fosse stato scorto da chi transitava sulla strada, sarebbe certamente morto, se non fosse stato soccorso. Impossibile che l'investitore non si sia accorto dell'impatto e i danni non devono essere stati di poco conto. Come non di poco conto è l'atto di cui si rendono autori: il reato di abbandono, se non il più grave delitto di maltrattamento e uccisione. L'Enpa si rivolge ai Trentini, con un appello: non permettete che alcuni soggetti deturpino il valore del progetto di reintroduzione dell'orso, che vi ha resi famosi per un'azione a favore della biodiversità - oggi tanto in crisi - che ha pochi eguali nel mondo".

Per Enpa del Trentino La presidente Ivana Sandri

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