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La questione / Valsugana

Ferrovia Valsugana, consumo anomalo dei bordini: stop ai treni

L’allarme della Filt: "Situazione che va avanti da tempo, così ci rimettono i lavoratori e gli utenti. La Pat chiarisca cosa intende fare su questa tratta"

L’ultimo treno sulla ferrovia della Valsugana si è fermato martedì 23 agosto, da mercoledì i collegamenti su quella tratta saranno garantiti esclusivamente con pullman sostitutivi. A spiegarne il motivo sono stati i sindacati trentini: "Lo stop ai treni è stato imposto da un anomalo consumo dei bordini delle ruote. Un problema che si constata da alcuni anni". Da quanto spiegato, pare che si verifichi una maggiore usura delle ruote rispetto ai parametri sempre usati per la manutenzione. Normalmente sarebbe necessario intervenire con manutenzioni dopo i 65mila chilometri percorsi, oggi l’usura non consentirebbe di andare oltre gli 8mila chilometri e pare che la ri-profilatura delle rotaie con il treno "grizzly" non stia dando i risultati sperati. Secondo quanto riportano i sindacati trentini, negli ultimi mesi la situazione sarebbe ulteriormente peggiorata, ma non si conoscono le cause di tale andamento. "Quel che è certo - sottolineano i sindacati - è che, anche per la carenza dei pezzi sostitutivi, diventa complesso sistemare o sostituire le ruote".

E questo desta enorme preoccupazione, tra i sindacati e non solo, non solo per la situazione attuale, ma sulle prossime settimane, quando finiranno le vacanze estive e subentrerà la routine anche per pendolari e persone che in generale usano i trasporti pubblici. "Siamo molto preoccupati in vista di settembre quando con la ripresa delle scuole dovranno essere attivati maggiori collegamenti" spiega il segretario provinciale della Filt Franco Pinna.

Né Trentino Trasporti né Trenitalia, nel momento in cui è stata divulgata la notizia dai sindacati, hanno fornito spiegazioni sulle possibili cause e anche tra i lavoratori c’è preoccupazione e stanchezza per questa situazione d’incertezza. "La quasi totalità del personale viaggiante della Valsugana lavora a ritmi ridottissimi con conseguenze pesanti anche sulle buste paga - prosegue Pinna -. Il problema è che nessuno si sbilancia. Lo scorso anno si è verificata una situazione analoga, poi tutto è tornato apparentemente alla normalità. Quest’anno il problema sembra destinato a protrarsi anche per le difficoltà nel reperire i pezzi sostitutivi. Abbiamo chiesto un incontro con l’assessore Gottardi e con il direttore generale di Trentino Trasporti per capire cosa intendono fare. Ad oggi nessuno ha risposto alle nostre richieste".

La tratta della Valsugana è servita da Trentino Trasporti che svolge il servizio gestendo i treni e il personale viaggiante. La rete ferroviaria dell’intera tratta, invece, è gestita ed è di proprietà di Rfi. Nei prossimi anni sono previsti importanti investimenti, come l’elettrificazione della ferrovia e i treni ad idrogeno. "Se già adesso si fa fatica a venire a capo dei problemi, perché la Provincia di Trento non acquisisce la gestione della ferrovia della Valsugana in luogo di Rfi? Questa situazione a metà non consente una gestione efficace delle problematiche e temiamo si possa solo peggiorare in futuro anche a fronte degli importanti investimenti, sulle cui ricadute concrete la Provincia e Trentino Trasporti non avranno mai pieno controllo perché la rete non del tutto provinciale”, prosegue Pinna che aggiunge: “Si pensa a realizzare nuovi collegamenti ferroviari e intanto si fa fatica a far funzionare quelli che esistono da sempre".

Il sindacato, dunque, è preoccupato per le ricadute sui lavoratori. "Vorremmo un confronto franco sui piani della Provincia e di Trentino Trasporti. Ci sono lavoratori fermi da mesi a cui nessuno dice nulla. Servono garanzie a breve e per il prossimo futuro" conclude con amarezza il segretario della Filt trentina.

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