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Cronaca Centro storico / Piazza Dante

Valdastico: un mese e mezzo alla scadenza, la concessionaria chiede un miliardo di danni

Il tempo stringe, Delrio: "Non c'è ancora una decisione da parte del Governo, garantiamo il massimo impegno per ottenere da Trento gli atti necessari a proseguire". Una dichiarazione che va in senso contrario alle rassicurazioni fatte durante la sua visita in Trentino, nel frattempo A4 chiede i danni

In un approfondito articolo pubblicato ieri il Sole 24 Ore (clicca qui) la definisce "la grana Valdastico": le trattative tra Stato, Regione Vento e Provincia di Trento sono ferme e la società concessionaria (partecipata da enti locali, Intesa Sanpaolo e Astaldi) chiede i danni. La richiesta è di 1,2 miliardi, ovvero la cifra di quanto già investito e non ammortizzato visto che l'opera è ormai appesa ad un filo sottilissimo.

La concessione è in proroga fino al 31 dicembre 2026, come concordato nel 2009, ma tale proroga è destinata a decadere se entro il 30 giugno prossimo il Governo non approverà il progetto definitivo. Il ministro Graziano Delrio (nella foto insieme al presidente Rossi) , dopo aver rassicurato Ugop Rossi durante la sua ultima visita in Trentino, ha ammesso che una decisione del Govenro non c'è ancora: è questa la risposta, (che ha creato non poco imbarazzo oltre alla reazione della società concessionaria) fornita durante il question time alla Camera mercoledì scorso.

 
"La realizzazione della Valdastico Nord - ha detto Delrio - come evidenziato dagli onorevoli interroganti, è oggetto di un contenzioso sul quale occorrerà ancora attendere gli esiti. Alla luce della giurisprudenza costituzionale, non risulta possibile porre in essere al momento concreti atti di realizzazione dell'opera in esame senza avere preventivamente acquisito l'intesa della provincia autonoma.

"Garantisco l'impegno del Governo a chiarire e cercare di ottenere al più presto da parte della provincia autonoma di Trento gli atti necessari per il proseguimento della realizzazione dell'opera" ha concluso il ministro, sebbene le sue parole durante il brindisi al Muse siano state di segno opposto. 

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