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Cronaca

Operai edili sfruttati, sindacati all'attacco: "non si può sottovalutare"

Tra fatti di cronaca che hanno colpito anche il Trentino nell'estate del 2021 e l'ultimo report pubblicato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha affermato come il lavoro nero in Italia produca 77,8 miliardi di valore aggiunto, i sindacati rinnovano l'invito a non sottovalutare il fenomeno del lavoro irregolare, perché molto pericoloso per la tenuta sociale ed anche economica del territorio

Torna a infiammare i sindacati la questione del lavoro irregolare in Trentino. Dopo l'ultimo caso emerso di un gruppo di operai edili sfruttati in Trentino, i segretari generali di Cgil Cisl Uil del Trentino, Andrea Grosselli, Michele Bezzi e Walter Alotti tornano a chiedere alla Giunta provinciale di adottare alcuni strumenti per contrastare il fenomeno.

Tra fatti di cronaca che hanno colpito anche il Trentino nell'estate del 2021 e l'ultimo report pubblicato dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre che ha affermato come il lavoro nero in Italia produca 77,8 miliardi di valore aggiunto, i sindacati rinnovano l'invito a non sottovalutare il fenomeno del lavoro irregolare, perché molto pericoloso per la tenuta sociale ed anche economica del territorio.

"Quanto riportato dalla stampa locale rispetto a presunti episodi di sfruttamento della manodopera nella catena dei subappalti nel settore dell’edilizia - affermano i segretari -, sottolinea i rischi che, nelle settimane scorse, avevamo sollevato a fronte dei dati pubblicati dalla Cgia di Mestre che stima per il Trentino quasi 28mila lavoratori irregolari".

Un'azienda edile che opera in Trentino sarebbe infatti coinvolta in un'inchiesta della Procura di Trento svolta dalla Finanza e dalla quale sarebbero emersi altri casi di sfruttamento della manodopera di alcuni operai. 

"Confidiamo che l’azienda coinvolta nelle indagini sappia dimostrare la propria estraneità ai fatti - affermano i segretari -. In caso contrario sarebbe un duro colpo alla credibilità di un settore che dovrà dare un contributo importante alla ripresa economica e alla sostenibilità dello sviluppo del nostro territorio, attraverso le infrastrutture previste dal Pnrr e dagli incentivi per il risparmio energetico. Considerata la gravità delle accuse mosse dalle autorità inquirenti, intervenute nel recente passato anche a fronte di proteste eclatanti messe in atto nelle Giudicarie da lavoratori dei subappalti, vanno messe in atto fin d’ora azioni preventive per colpire chi stesse ancora oggi sfruttando lavoratori nei diversi settori economici e scongiurare la possibilità che si ripropongano in futuro episodi di questo tipo".

Diverse le richieste che i sindacati hanno voluto ribadire alla Giunta provinciale, quali: potenziare gli organici dell’ispettorato all’interno del Servizio Lavoro; rendere più stringenti i controlli nella catena degli appalti e delle esternalizzazioni anche nei settori privati; rafforzare il coordinamento con il sistema della bilateralità per garantire corrette informazioni a lavoratori ed imprese; mettere in atto tutte le forme possibili di tutela della parte più debole della forza lavoro, in particolare quella di origine straniera, che "nell’edilizia rappresenta una quota molto significativa della manodopera - concludono i segretari -. Sottovalutare i dati e minimizzare gli episodi di lavoro sommerso e irregolare non può essere la risposta delle istituzioni provinciale ad un fenomeno che deve invece essere combattuto senza se e senza ma".

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