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Alto Adige

Non dichiara oltre 700mila euro di incassi: B&B nei guai

A scoprire gli evasori è stata la guardia di Finanza che notato come la struttura non dichiarasse gli incassi da circa sei anni

Era totalmente sconosciuta al Fisco, ma è una struttura ricettiva che lavora molto, viste le entrate di oltre 700mila euro in sei anni di attività. A finire nei guai a fine agosto è un Bed & Breakfast che si trova in Alto Adige e che, dalle indagini della Guardia di finanza di Merano, non dichiarava i suoi incassi al Fisco. 

L'attività investigativa

La Guardia di Finanza di Merano, nell’ambito dei controlli svolti nel comparto turistico-alberghiero, ha individuato una struttura ricettiva, con annessa piscina, immersa nei lussureggianti meleti del Burgraviato che, sebbene in possesso di partita Iva e di regolare licenza, presente su diversi siti internet di prenotazioni online, risultava completamente sconosciuta dal 2016, in gergo un "evasore totale".

Il Bed & Breakfast non presentava alcuna dichiarazione fiscale né versava tributi all’erario. Aveva omesso, inoltre, d’installare il registratore telematico, obbligatorio dal 1° gennaio 2021, strumento introdotto anche allo scopo di far emergere più agevolmente situazioni di irregolarità, in quanto in grado di memorizzare immodificabilmente gli incassi giornalieri e di trasmetterli, tramite una procedura online, direttamente all’Agenzia delle Entrate. A fronte del nuovo obbligo telematico, i gestori dell’attività alberghiera continuavano ad emettere ricevute fiscali cartacee. Circostanza, quest'ultima, che consentiva di non destare troppi sospetti da parte dei clienti, i quali si vedevano comunque corrispondere un documento fiscale a fronte degli importi corrisposti, mantenendo una parvenza di regolarità ed evitando, conseguentemente, rimostranze o segnalazioni alle autorità competenti.

La condotta illecita non è però sfuggita alle Fiamme gialle meranesi che eseguono quotidianamente il controllo economico del territorio, con pattuglie in uniforme o in abiti civili, anche attraverso la consultazione delle banche dati in uso al Corpo e il monitoraggio della rete internet. Il conseguente controllo fiscale eseguito dai finanzieri ha infatti permesso di constatare una fiorente attività nel settore ricettivo che ha prodotto un ammontare di ricavi occultati al fisco di oltre 700mila euro, con un’evasione dell’Iva pari a circa 70mila euro. Regolari invece i versamenti della tassa di soggiorno e dei contributi previdenziali dei dipendenti.

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