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Il caso

Gli sfratti diventano un caso nazionale e finisco anche su Rai 3

Da una parte la protesta degli studenti con le tende, dall'altra il pericolo dello sfratto per il caro affitti

Anche le telecamere della trasmissione Agorà, in onda su Rai 3, sono arrivate a Trento intervistare gli studenti che protestano in tenda e alcune famiglie che si trovano sotto sfratto da Itea. Già perché Trento e il Trentino stanno vivendo una fase difficile, una vera e propria emergenza abitativa. Da una parte la protesta degli studenti con le tende davanti all’università; dall’altra il problema del caro affitti sempre più oneroso, con stanze singole che possono arrivare anche a 400 euro al mese, che sta portando a diversi sfratti nei confronti di chi non riesce più a reggere l’affitto di casa.

La storia di Luciano

Su Rai3 è stata raccontata la storia di Luciano, pensionato trentino, che ha ricevuto la lettera di sfratto. Vive in quella dal 1984, quando viveva lì con la madre. Luciano poi, negli anni successivi, si è sposato e poi ha divorziato. Poi è rientrato con la madre. Con la morte della madre, il divorzio e la fine degli alimenti da pagare al figlio, il suo massimale Icef (Indicatore della condizione economica familiare), è aumentato di 0,34 punti. Si parla della misura il livello di benessere economico del nucleo familiare nel caso in cui si richiedano prestazioni o benefici. Una quota minima ma quanto basta per avere la revoca dell'abitazione da Itea. Così sono arrivate le varie ingiunzioni di sfratto. Eppure Luciano ha 65 anni e non sarebbe sfrattabile ma siccome gli anni li ha compiuti durante la proroga, questa congela gli anni a cui è applicata. 

Il caso è diventato politico quando la Provincia ha inviato una lettera al Cda di Itea (l'Istituto di edilizia abitativa pubblica del Trentino) per invitare la società a rateizzare l’eventuale debito degli inquilini non su 12 ma su 48 mesi.

Tuttavia Itea, che è una società controllata direttamente da piazza Dante, ha replicato così: "Abbiamo iniziato a sollevare alla Provincia di Trento il problema del caro energia già il 4 luglio dello scorso anno, invocando l'intervento del socio a tutela dei nostri inquilini che si trovano in alcuni casi a dover scegliere se pagare le bollette o far mangiare i propri figli. Siamo soddisfatti che, seppur dopo tanti mesi, le nostre continue e costanti pressioni abbiano portato il socio a questa decisione. È necessario che la giunta si attivi concretamente e predisponga una delibera in tal senso nella quale dia una direttiva chiara alla società e contemporaneamente stanzi le risorse necessarie per dare adeguata copertura in mancanza delle quali la società si troverebbe in una tensione finanziaria insostenibile".

Insomma, la Provincia chiede alla società, che dipende da essa, di procedere con una rateizzazione straordinaria mentre l’istituto di edilizia spiega che non è possibile fino a quando la Provincia non si attivi con una delibera.

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