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Circonvallazione

La Procura sequestra il cantiere del bypass

Coinvolti 300 metri di sedime ferroviario, ora controlli dell’Appa. Lavori avanti all’ex scalo Filzi

Prima l’apertura di un fascicolo contro ignoti per inquinamento e disastro ambientale, poi la notifica del sequestro preventivo di una parte del cantiere in cui si sta realizzando la circonvallazione ferroviaria di Trento: è quanto ha notificato la Procura a Rfi nella giornata di ieri, sabato 29 luglio.

Il sequestro preventivo, che dovrà essere convalidato dal Gip, riguarda 300 metri di sedime ferroviario, proprio nell’area in cui erano stati effettuati dei carotaggi lungo la fossa del Lavisotto che avevano fatto emergere, riporta la Rai, sostanze oleose.

Cosa succede adesso

Approfondimenti verranno fatti dall’Appa, mentre se da un lato non ci sarà alcuno stop alla circolazione, fino alla conclusione delle indagini gli scavi saranno in standby, con i lavori che proseguiranno nell’area dell’ex scalo Filzi.

Così, sui social, il comitato No Tav Trento: “Gli scavi oggetto delle nostre denunce sono stati messi sotto sequestro dalla Procura! La dimostrazione che Rfi va verso un disastro ambientale. Fermiamoli!”.

Da parte dell’azienda massima collaborazione con l’autorità giudiziaria, che ha rassicurato che le analisi finora non hanno evidenziato criticità per cittadini e lavoratori.

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