La Procura di Trento indaga sul bypass per inquinamento e disastro ambientale
Aperto un fascicolo contro ignoti. Nel cantiere carabinieri del Noe e tecnici Appa
Sul bypass ferroviario, una delle opere principali del presente e del futuro di Trento, così come una di quelle più contrastate, entra in campo la Procura. Infatti, è notizia delle ultime ore l’apertura di un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di inquinamento e disastro ambientale, con riferimento ai lavori per la realizzazione della circonvallazione che cingerà Trento.
La decisione
Sono i carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico) e i tecnici dell’Agenzia provinciale per l’ambiente a condurre le verifiche per l’indagine affidata dal procuratore Sandro Raimondi e dal pm Davide Ognibene.
L’ultima protesta dei No Tav: Trento paralizzata
Una decisione che arriva dopo che i comitati No Tav hanno presentato un esposto preoccupati soprattutto per i lavori a ridosso delle aree dell’ex Sloi e Carbochimicha e per i possibili danni alla salute che potrebbero provocare gli stessi lavori.
La precisazione di Piazza Dante
Sul tema è intervenuta anche la Provincia con un comunicato che riportiamo: “Si fa seguito alle notizie apparse sulla stampa in relazione alle attività di controllo che in questi giorni sono state effettuate a Trento da parte dei tecnici di Appa e personale del corpo dei carabinieri del Noe all’interno del cantiere del bypass ferroviario. Le amministrazioni provinciale e comunale confermano la assidua presenza degli Enti di controllo nel cantiere di quest’opera di grande rilevanza. Queste attività, assieme a quanto svolto dall’Osservatorio, garantiscono un alto livello di vigilanza sull’andamento dei lavori, su cui restano evidentemente ferme le prerogative di altre Istituzioni rispetto ad eventuali violazioni ambientali”.