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Ricordo e dolore

"In quell'ospedale Sara ha perso la sua vitalità"

Emanuela Pedri è tornata a parlare della sorella scomparsa con un lungo post

A pochi giorni della seconda udienza preliminare, avvenuta lo scorso 12 gennaio, in cui il giudice sul caso dei presunti maltrattamenti che vede imputati i medici Saverio Tateo e Liliana Mereu, ha ammesso tutte le parti civili, compresa l’Apss, mentre i legati della difesa hanno chiesto il rito abbreviato, è tornata a parlare Emanuela, la sorella di Sara Pedri.

Un’occasione per fare un punto sul caso, con la prossima udienza fissata il 18 marzo, ma anche per ricordare Sara, in una sorta di “prima” e “dopo” attraverso le parole di Emanuela.

“È ovvio che Sara avesse le sue ‘fragilità’ e la sua sensibilità visto quanto accaduto, ma oggi sono proprio le sue meravigliose fragilità che mi mancano. Sara amava il bello, la musica, ballare, stare con gli amici, mangiare, vedere film soprattutto quelli della Disney, amava il suo corpo, vestirsi alla moda e farsi i selfie. Sara aveva tutto, non le mancava nulla per vivere una vita lunga e dignitosa con tutte le sue fragilità che l’hanno accompagnata per 31 anni della sua vita, ma non l’hanno mai ammalata fino al punto di voler scomparire”.

Nel lungo post, poi, Emanuela tratteggia il momento, a suo dire, in cui è cambiato qualcosa, quando si è rotto quell’ingranaggio che ha portato alla scomparsa, ancora oggi irrisolta, di Sara: “Solo quando ha varcato la soglia del reparto di quell’ospedale tutto ha iniziato a cambiare, in pochissimo tempo la sua vitalità si è spenta lasciando un grande vuoto in lei, in noi ed in tutti coloro che l’amano”.

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