La protesta dei trattori blocca tutta la città

Oltre un centinaio di trattori ha letteralmente invaso quest’oggi, venerdì 26 gennaio, le strade di Trento, mandando nel caos la viabilità cittadina. Una maxi protesta che ha preso il via dal Bicigrill a Trento Sud intorno alle 7:30, riversandosi poi in tangenziale – già piuttosto congestionata a quell’ora – e passando per le vie nevralgiche della città; tantissimi (e inevitabili) i disagi.

Il traffico, durante il loro passaggio, è andato letteralmente in tilt, tanto che ci giunge notizia di svariate persone che hanno avuto ritardi per appuntamenti o per raggiungere il posto di lavoro e chi, per bypassare il problema, ha deciso di muoversi a piedi, talvolta coprendo anche importanti distanze. L’obiettivo degli agricoltori e della protesta a bordo dei trattori è piazza Dante, dove una delegazione punta ad essere ricevuta dalla Provincia. Già, perché il lungo serpentone di mezzi agricoli ha deciso di scendere in piazza, neanche tanto metaforicamente, al grido di “L’è ora de finirla” per far sentire la voce del mondo dei contadini.

I motivi della protesta

Perché si è arrivati a questa manifestazione? Contro cosa si sono mossi gli agricoltori? Nel loro volantino che annunciava la manifestazione la spiegazione è chiara: “Distruzione delle piccole medie imprese schiacciate da una burocrazia insostenibile, destinazione dei fondi alle aziende lontana dai veri bisogni, politiche europee lontane dalle esigenze del nostro territorio (perché probabilmente non lo conoscono nemmeno), costi di produzione in continuo aumento e calo del valore del nostro venduto, imposizione di metodi di produzione che portano alla distruzione delle nostre aziende che col loro lavoro mantengono curato gran parte del territorio”.

Tra gli slogan riportati nei cartelli sulle parti anteriori dei trattori anche “Senza di noi muore l’Italia” e “Via i lupi dai nostri pascoli”.