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Cronaca

In Trentino muoiono 4.500 persone ogni anno: i "killer" sono alcol e fumo

Le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie del sistema respiratorio, quelle del sistema nervoso e i traumatismi sono le principali cause di morte. Ma s registra un allungamento dell'aspettativa di vita (7 anni per gli uomini e 4 per le donne)

In Trentino ogni anno muoiono circa 4500 persone. Le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie del sistema respiratorio, quelle del sistema nervoso e i traumatismi sono le principali cause di morte. I tassi di mortalità sono molto bassi da almeno un ventennio e si registra un allungamento dell'aspettativa di vita (7 anni in più rispetto al '92 per gli uomini e 4 per le donne). Le quattro malattie con maggiore impatto sulla salute e sulle risorse sanitarie, malattie cardiovascolari, tumori, diabete e malattie respiratorie croniche, hanno in comune questi fattori di rischio: fumo di tabacco, sedentarietà, cattiva alimentazione e consumo di alcol. 

Sono i dati del "Profilo di salute" del Trentino, uno studio approfondito che mette in relazione i dati di natura sanitaria con una analisi che comprende fattori economici, sociali e culturali. I risultati sono stati commentati dall'assessore alla salute e politiche sociali Ugo Rossi, da Erio Ziglio, direttore dell'ufficio europeo per gli investimenti per la salute e lo sviluppo dell' Organizzazione mondiale della sanità, da Luciano Flor, direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari e dai curatori dello studio Pirous Fateh Moghadam, Laura Battisti e Laura Ferrari dell'Osservatorio per la salute del Dipartimento Lavoro e Welfare della Provincia

Gli interventi da mettere in atto non riguardano solo i singoli individui ma anche il contesto di vita e di lavoro. Per quanto riguarda gli stili di vita i trentini, rispetto alla media italiana, fumano di meno, fanno più attività fisica, mangiano più frutta e verdura, hanno meno problemi di peso corporeo. Sul piano sociale i punti di forza rispetto alla media italiana sono rappresentati dall'aver meno problemi sociali e più lavoro, da un reddito maggiore e distribuito in modo più equo, da una buona qualità dell'istruzione e del servizio sanitario, da un ambiente naturale che è una risorsa per la salute.

"Tradizionalmente - ha aggiunto Luciano Flor - ci occupiamo molto di malattia e meno di salute. Dobbiamo darci un metodo nuovo in cui la salute non sia un argomento riservato solo al sistema sanitario ma sia fatto proprio da diversi ambiti della nostra società. La salute è infatti, come abbiamo visto, il risultato di una serie di interventi in campi diversi. E' innanzi tutto una questione di cultura".
Erio Ziglio ha sottolineato come il Trentino possa confrontarsi senza timore con i paesi europei e mondiali che vantano le situazioni migliori. "Oggi - ha detto - il settore della salute deve essere parte integrante delle politiche di sviluppo locale".

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