Lavori socialmente utili per far fronte ai tagli di Poste Italiane
La "posta a giorni alterni" annunciata da Poste Italiane potrebbe trovare soluzione con l'impiego di lavoratori sociali, la proposta del presidente Rossi
Per far fronte ai tagli annunciati da Poste Italiane nei comuni di valle la strada potrebbe essere, anzichè quella di trasferire risorse economiche per garantire il servizio, quella di dirottare alcune unità di lavori socialmente utili, in veste di portalettere. Lo ha annunciato ieri il presidente della Provincia Ugo Rossi nella relazione tenuta nell'aula del Consiglio provinciale sul Def, il documento di economia e finanza provinciale. La possibilità sarà inserita nel bilancio 2018.
"C’è la volontà di assicurare in montagna i servizi essenziali come quello postale - ha detto Rossi - Puntiamo in tal senso a convertire una quota di lavori socialmente utili in servizi al territorio". L'operazione non è a costo zer, ha ammesso il presidente, ma anzichè trasferire direttamente una certa somma a Poste Italiane l'accordo potrebbe garantire, oltre al servizio, anche posti di lavoro.
Questo comporterà una crescita della spesa corrente, ma si tratterà di servizi che si potranno considerare un investimento" conclude Rossi. Nel frattempo l'Alto Adige si è già mosso: proprio oggi la Giunta altoatesina ha presentato l'accordo che porterà alla selezione di 25 nuvi portalettere nella Provincia di Bolzano, dov sarà trasferito anche il centro di smistamento della posta attualmente a Verona.