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Cronaca Centro storico / Via Rodolfo Belenzani

Manifesti shock anti-aborto, il sindaco Ianeselli: "Saranno rimossi, sono menzogne"

Il sindaco promette di rimuovere i manifesti che paragonano la pillola abortiva ad un veleno: "E' approvata dal sistema sanitario nazionale"

Pillola abortiva come il veleno di Biancaneve: i manifesti dell'associazione Pro Vita & Famiglia sono comparsi anche a Trento ed hanno fatto molto discutere. Ma ora anche le polemiche sono destinate a finire, pare, con l'intervento del sindaco Ianeselli che in prima persona ha preso la decisione di rimuoverli. "Ho dato disposizione di rimuovere i cartelli del movimento “pro vita”. Perché se manifestare pubblicamente le proprie opinioni è un diritto, non è tollerabile il ricorso a falsità per sostenere il proprio punto di vista. Trento difende la libertà delle donne" scrive su Twitter il primo cittadino.

La falsità, secondo Ianeseli, starebbe nel fatto che la pillola RU486 è approvata dal sistema sanitario nazionale e quindi accostarla ad un veleno, come si legge nel testo dei manifesti, è decisamente fuorviante. "Accostano una pillola approvata dal sistema sanitario nazionale a una mela avvelenata, inquinando le acque del diritto di ogni persona a decidere per sé e per la propria vita. I manifesti comparsi in questi giorni sui muri di Trento sono subdolamente violenti e menzogneri. Spettacolarizzano una decisione dolorosa per dare addosso ancora una volta, guarda caso, alle donne", scrive il sindaco.

Come avvenuto in altre città i manifesti sono stati coperti da scritte di protesta rivendicate, in questo caso, dal Centro Sociale Bruno con lo slogan "Sul mio corpo decido io", uno dei principi del femminismo degli anni '60 che portò all'approvazione della legge 194 del 1978 che ha legalizzato e regolamentato l'aborto in Italia. Nei giorni scorsi anche il comitato "Non una di meno" aveva chiesto al sindaco la rimozione.  

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