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La decisione / Pinzolo

Dai cervi abbattuti nel parco nasce un piatto stellato

Il ristorante "Il Gallo Cedrone", una stella Michelin, si rifornirà della carne degli esemplari cacciati nello Stelvio

I cervi che verranno abbattuti attraverso il piano di gestione recentemente entrato in vigore diventeranno un piatto stellato. Ad annunciarlo attraverso un comunicato stampa è Marco Masè, il proprietario del rinomato ristorante “Il Gallo Cedrone” di Madonna di Campiglio, uno degli otto locali in tutto il Trentino che vantano una prestigiosa stella Michelin

Cosa dice il piano 

Il piano di gestione cervi, avviato a novembre da una già annunciata delibera provinciale e approvato dall’Ispra, punta a ridurre il numero di esemplari nella parte trentina del parco dello Stelvio per il quinquennio 2022-2026. Il progetto si articola in due fasi: durante la prima, sperimentale, si potranno abbattere fino a 180 cervi all’anno nell’area protetta. Nel triennio successivo, questo numero potrebbe arrivare ai quattrocento abbattimenti all’anno, in base alle valutazioni che verranno fatte dopo la prima fase. Il numero di cervi presenti nel parco è considerato troppo elevato e quindi dannoso per l’ecosistema e altre specie, soprattutto per caprioli e camosci che si sono dimezzati negli ultimi venti anni. L’iniziativa è stata attaccata dagli animalisti, in particolare dalle associazioni Bearsandothers e Lav

Cervi e ChatGPT

Masè ha annunciato che, in vista della stagione invernale 2023/2024, il suo ristorante acquisterà la carne dei cervi abbattuti nello Stelvio per realizzare un nuovo piatto. Una decisione nata anche dal confronto con i nuovi mezzi digitali: “L’innata curiosità che mi caratterizza – scrive Masè -, l’attenzione all’ambiente, alle nuove tecnologie e un pizzico della mia ‘creatività personale e professionale’ mi spingono a confrontarmi con quella ‘artificiale’. Da qui la scelta di utilizzare ChatGPT per approfondire il progetto che caratterizzerà il nostro lavoro nei prossimi mesi: la carne di cervo verrà venduta alle macellerie del territorio, e come titolare di un hotel e di un ristornate gourmet mi sono quindi chiesto se acquistarla fosse un’opportunità o una necessità”. E infatti il nome del nuovo piatto a base di cervo è eloquente: “Storia di cervi e ChatGPT nel Parco dello Stelvio - Melograno, sedano, pepe e ginepro”.

Uccisi 127 cervi nello Stelvio 

Le risposte dell’intelligenza artificiale sull’impatto dei cervi nel parco, che saranno consultabili attraverso un QR code presente sul menù cartaceo del ristorante, sono quindi alla base della scelta di rifornirsi con la carne degli esemplari abbattuti: “Il consumo responsabile di carne di cervo nel parco nazionale dello Stelvio può rappresentare una soluzione equilibrata – conclude Masè -. Attraverso una gestione oculata e sostenibile, possiamo proteggere l'ambiente, promuovere la salute nutrizionale e contribuire al benessere delle comunità locali. Questa storia riflette la complessità della convivenza tra l’uomo, la fauna selvatica e la necessità di preservare gli ecosistemi. In un mondo che cambia vorticosamente, dove la crudezza della natura e la saggezza umana si intrecciano, cerchiamo un modo per preservarne la selvaggia bellezza”. 

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