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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il ricordo / Valfloriana

Ester sognava "un paradiso tranquillo" per sé e i suoi bambini

Ester Palmieri era madre di tre figli ed è stata ammazzata dal marito che non accettava la separazione

Igor Moser ha ucciso Ester Palmieri giovedì mattina nella sua casa di Valfloriana. Ma quando ha affondato la lama nel collo della 39enne, ha distrutto tutto ciò che lei sarebbe voluta diventare e non è stata, per colpa di chi diceva di amarla e invece odiava la sua libertà. L’ha uccisa perché lei voleva separarsi da lui, voleva una nuova vita. Dopo un periodo difficile, Ester era tornata a guardare al futuro con ottimismo e intraprendenza. “Io quest'anno ho deciso di volermi molto bene” scriveva su Facebook. Dopo mesi di buio, era tornata a sorridere, a credere in sé stessa e si era detta determinata nel rilanciarsi, come professionista, con il suo studio olistico e come madre dei suoi tre figli adorati. Era pronta a farlo in quello che lei chiamava un “paradiso tranquillo”: il Trentino e in particolare Valfloriana, nel cuore della Val di Cembra.

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Tanto che nella vita Ester Palmieri si era rilanciata con il progetto dello studio olistico in frazione Casatta, apprezzatissimo da chi lo frequentava per la professionalità e la dolcezza con cui Ester si prendeva cura dei suoi clienti. “Scintilla Alchemica” era il nome del luogo in cui lei accoglieva le persone in cerca di un aiuto. Come a ribadire la necessità di tenere viva quell’energia incandescente che vive dentro ognuno di noi. Sulla pagina Facebook di Scintilla alchemica aveva condiviso di voler fare tante cose nuove per lei: alimentazione bilanciata; attività fisica settimanale; ginnastica; momenti di relax; frequentare centri benessere. E poi le sue più grandi passioni, fra cui il nuoto e i libri, che lei considerava un “nutrimento per la propria anima”.

Femminicidio Valfloriana

Ester voleva ripartire da se stessa per aiutare ancora di più e meglio le tante persone che si rivolgevano a lei. Credeva nell’importanza di ascoltare le proprie emozioni, di come fosse cruciale per chiunque “sincronizzare il corpo con la propria anima”. Credeva nella bontà degli altri come anche della bontà del territorio in cui viveva. Sul suo sito scriveva: “Sono molto legata anche al mio piccolo paese, credo fortemente nella potenzialità di un luogo come Valfloriana, un paradiso tranquillo, ancora incontaminato, lontano dal caos e dal continuo rumore frenetico cittadino, qui ho deciso di rafforzare le mie radici, di crescere i miei figli e di investire sul mio lavoro”. Già, quei figli che non potrà mai vedere crescere e che dovranno farsi largo nella loro vita senza più la madre che li amava tanto. Altri tre orfani di femminicidio che si aggiungono a una lista di invisibili che in Italia non hanno il sostegno necessario che dovrebbero avere per andare vanti nella vita. Quella che Ester voleva respirare a pieni polmoni perché, resterà un suo piccolo insegnamento, “il vero segreto è prendersi cura di noi, tutti i giorni”.

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