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Scialpinisti infortunati, ma il vento complica i soccorsi: cosa è successo

Doppio intervento sabato 21 gennaio del Soccorso Alpino in Val di Breguzzo e sul gruppo del Lagorai

La chiamata al Nue (Numero unico emergenze) 112 è arrivato intorno alle 12.15, ma ci sono volute quasi tre ore prima di poter considerare l’operazione definitivamente conclusa, a causa del fortissimo vento che soffiava in quota.

È quanto successo nel pomeriggio di sabato 21 gennaio quando il Soccorso alpino è intervenuto per recuperare e soccorrere uno scialpinista, di cui ancora non si conoscono le generalità, infortunatosi a una gamba mentre si trovava assieme ad un compagno di escursione a Bocchetta Laghisol sopra i laghi di Valbona, in Val di Breguzzo, ovvero introno ai 2300 metri.

Come detto, il forte vento ha reso complicatissimo l’intervento, tanto che l’elicottero non è riuscito a salire in quota, costringendo la squadra di sei operatori delle stazioni Valle del Chiese e Val Rendena Busa di Tione, pronta in piazzola a Bondo, a partire da quota 2mila metri per arrivare sugli sci, mezz’ora dopo, a raggiungere l’infortunato. La fortuna ha voluto che in quel momento il vento fosse diminuito: così  lo scialpinista è stato trasferito sulla barella dell'elicottero, finalmente riuscito a giungere in quota, ed elitrasportato al Santa Chiara.

Il Soccorso alpino, sempre sabato 21 gennaio, è intervenuto anche per un altro sci alpinista, anch’esso infortunatosi a una gamba poco sotto la cima Sasso Rosso, sul gruppo del Lagorai. Come nel caso precedente, anche in questo caso il vento ha reso complicati i soccorsi.

Gli operatori delle stazioni di Pergine e di Levico hanno raggiunto l’infortunato via terra, attendendo che le condizioni meteo migliorassero per far intervenire, come accaduto, l’elicottero; anche in questo caso, dopo aver fatto salire lo sci alpinista a bordo, la destinazione è stata il Santa Chiara di Trento. 

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