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Cronaca Rovereto

Condannato a 15 anni l'uomo arrestato a Rovereto per l'omicidio del fratello

Riconosciuta la seminfermità mentale, tra i moventi del delitto anche un'eredità la cui suddivisione era stata ritenuta iniqua

È stato condannato a 15 anni di reclusione, da scontare in una struttura protetta vista la pericolosità sociale dell'imputato, Carlo Pellegrini, 48enne ex avvocato torinese reo confesso dell'omicidio del fratello Enrico, 52enne che era stato ucciso nella cantina della sua abitazione in via Principi d'Acaja Torino, a giugno 2021, con una coltellata fatale in un occhio (oltre ad altre ferite).

L'omicida era stato arrestato qualche giorno dopo a Rovereto dai carabinieri, nella casa di sua sorella. Come riporta TorinoToday, il pm Delia Boschetto e Davide Pretti, che hanno sostenuto l'accusa, avevano chiesto una condanna a 21 anni dopo che nel corso del dibattimento una perizia aveva stabilito la seminfermità mentale dell'imputato.

La corte d’assise di Torino, presieduta dal giudice Alessandra Salvadori con a latere Roberto Ruscello, ha pronunciato la sentenza mercoledì 8 febbraio 2023, respingendo la richiesta di assoluzione per incapacità d'intendere formulata dagli avvocati Antonio Mencobello e Simona Ambrosiano. La pena inflitta è minore di quella richiesta in quando è stata esclusa l'aggravante delle sevizie.

Nel conto è stata inserita anche la somministrazione di morfina alla sorella a Rovereto, che però non è stata considerata un tentato omicidio. Il movente del delitto sono stati i pessimi rapporti che l'assassino aveva con gli altri componenti della sua famiglia e la suddivisione dell'eredità della madre morta da poco, la cui quota lui riteneva fosse stata iniqua.

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