Ledro, una centrale a biomasse nella riserva Unesco: il comitato chiede di bloccare lavori
Oltre alla biomassa il progetto prevede una megacaldaia a gasolio, in un'area che ha recentemente ottenuto la tutela Unesco. Il comitato As.Pro presenta un ricorso al Tar, il 15 maggio manifestazione di protesta
Cittadini contro la centrale a biomassa di Ags Energia qa Tiarno di Sopra in Val di Ledro. Ieri è stato presentato ufficialmente il comitato As.Pro, che chiede di fermare il progetto ed annuncia una manifestazione per il 15 maggio. Al centro della prootesta ci sono le emmissioni della futura centrale che preoccupano la popolazione a causa dei rischi per la salute umana: nel mirino dei contestatori l'aldeide formica, sostanza ritenuta cancerogena per l'uomo.
Il progetto non prevede filtri specifici per questa sostanza, accusa il comitato, inoltre la caldaia a gasolio, ovvero il "bruciatore" della biomassa, funzionerà 24 ore al giorno e sarà sei volte più potente della somma di tutte le caldaie installate a Tiarno, sempre stando ai calcoli del comitato.
C'è poi la questione naturalistica: la Valle di Ledro è una delle 13 riserve della biosfera dell'Unesco e la realizzazione di un immpianto simile, pur funzionante con energie rinnovabili, sembra in contrasto con la tutela recentemente ottenuta. Il comitato ha depositato un ricorso al Tar chiedendo il blocco dei lavori, l'udienza è fissata per oggi. Anche il presidente emerito della commissione nazionale per l'Unesco, Giovanni Puglisi, ha espresso l'auspicio per una revisione del progetto chiedendo al Ministero dell'Ambiente le opportune verifiche.