rotate-mobile
Attualità

Vaccino anti-influenzale, Cisl medici: "gravi ritardi"

Paoli: "tutti i nostri medici segnalano le lamentele dai nostri assistiti"

Tempo di vaccino anti-influenzale e la Cisl medici segnala un "grave ritardo con cui Apss e Assessorato alla salute si stanno muovendo per consegnare ai medici di famiglia i vaccini anti-influenzali della campagna 2021-2022". Il segretario generale del sindacato, Nicola Paoli, a fine ottobre ha comunicato che "tutti i nostri medici segnalano le lamentele sempre più frequenti pervenute queste ultime settimane dai nostri assistiti anziani, fragili, cittadini affetti da patologie croniche, riguardanti la mancata informazione pubblica sull’inizio della campagna vaccinale anti-influenzale".

Pare infatti che nelle altre regioni le vaccinazioni negli ambulatori dei medici di base sono iniziate a settembre,con la Campania, seguiti dal Lazio e dalla Liguria dal 4 ottobre. Fino ad arrivare ai 3000 medici di base piemontesi che lo fanno dal 14 ottobre, quello del Friuli dal 15 ottobre. I 6200 medici lombardi, invece, stanno vaccinando i propri assistiti dal 22 ottobre, quelli dell’Emilia Romagna, della Toscana inizieranno lunedì.

La raccomandazione poi del Ministro Speranza, sottolinea Paoli, era quella di "anticipare la campagna vaccinale anche in Trentino ad inizio ottobre 2021, per limitare il più possibile la circolazione dell’influenza stagionale evitando gli intasamenti in ospedale, pronto soccorsi in primis, da qui a breve. Avevamo tutti plaudito all’annuncio del Direttore Generale Ferro riguardante l’acquisto da parte trentina di 200.000 dosi di vaccini anti influenzali. Dove sono finiti?"

Cisl medici segnala che il ritardo con cui inizierà a vaccinare la Provincia autonoma di Trento potrebbe avere conseguenze sul piano organizzativo, "visto che molti dei nostri medici di famiglia si troveranno a dover gestire contemporaneamente tre tipi di vaccino: quello anti-covid, quello anti-pneumococco e quello appunto anti-influenzale in un periodo in cui moltissimi nostri cittadini si saranno già ammalati di influenza e chiederanno visite domiciliari" sottolinea il segretario generale.

Paoli ha inoltre ricordato che le scorte, nel 2020, non erano arrivate subito: "non ci erano state date inizialmente se non al 50%, con medici in crisi di nervi per la ricerca di vaccini che i distretti non consegnavano,e cittadini furibondi con noi per essere obbligati ad andare e venire dai nostri ambulatori più e più volte inutilmente".

"Ad oggi - conclude il segretario generale -, in Trentino, siamo ancora alla ricognizione aziendale sulle dosi che i distretti dovrebbero dare ai singoli medici. Ricognizione iniziata solo ieri (venerdì 22 ottobre ndr), mentre nel resto della Penisola i cittadini si stanno vaccinato contro l’influenza da oltre un mese, oltre a vaccinarsi contro il Covid19".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Vaccino anti-influenzale, Cisl medici: "gravi ritardi"

TrentoToday è in caricamento