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Studenti universitari contro il Green pass, la replica del rettore: "Nessuno sarà discriminato"

Flavio Deflorian risponde con una lettera alle critiche: "Avanti con la ripresa in presenza, ma tuteleremo anche chi farà scelte diverse"

Non si è fatta attendere la replica del rettore dell'Università di Trento, il professor Flavio Deflorian. L'oggetto è l'obbligatorietà del Green pass per seguire le lezioni in presenza. Una norma che un gruppo di studenti ha pesantemente criticato, sostenendo che sia anticostituzionale in quanto genererebbe discriminazione: "il buono che si scontra con il cattivo/l’untore" sostengono alcuni studenti chiedendo ai vertici dell'ateneo di cambiare idea.

"La larga maggioranza della comunità universitaria, sia studentesca che dei lavoratori, si è espressa favorevolmente alla misura dell’obbligatorietà del green pass come misura che aumenta la sicurezza e favorisce le attività in presenza, anche se questo, naturalmente, non toglie il diritto al dissenso e alla legittimità di opinioni diverse" scrive il rettore, che poi rilancia: "Per quel poco che conta, non nascondo la mia opinione personale favorevole alla vaccinazione di tutti coloro non abbiano controindicazioni di tipo medico. È quanto più volte auspicato anche dal nostro presidente Mattarella".

Poi la presa di posizione: "Come rettore non posso non tenere conto di quanto la legge stabilisce, ma tengo anche a precisare che non intendo nel modo più assoluto discriminare nessuno, né considerare studenti di serie A e di serie B. Considero da respingere nel modo più netto atteggiamenti discriminatori o derisori delle opinioni minoritarie. Tutti gli studenti e le studentesse sono egualmente importanti per me, e ne rispetto le opinioni. Ci faremo carico, con le differenziazioni che la legge prescrive, di accompagnare negli studi tutti gli studenti, indipendentemente se presenti in aula o meno".

Il testo integrale della lettera

Cari studenti, care studentesse,

ho ricevuto e letto con attenzione la vostra lettera contro il greenpass. Vi anticipo che avrei piacere, in futuro, ricevere delle lettere firmate, anche semplicemente in rappresentanza del vostro gruppo. La lettera che avete inviato è tecnicamente una lettera anonima.

Detto questo vorrei esporvi il mio punto di vista. Sulla legittimità delle misure prese, rispetto al diritto europeo e nazionale, non posso esprimermi, non avendo competenze specifiche. So che sono state sollevate obiezioni, anche davanti agli organi che possono vagliare la legittimità delle norme di legge, e rimango in attesa di eventuali pronunce avverse. Per ora (vedi recenti sentenze del TAR del Lazio e della Corte di Strasburgo) le pronunce hanno rigettato i rilievi.

Anche riguardo all’efficacia dei vaccini, ai loro rischi e controindicazioni, resto alle prese di posizione della comunità scientifica che sono largamente favorevoli, pur essendoci, come è normale e giusto che sia, opinioni dissenzienti.

La larga maggioranza della comunità universitaria, sia studentesca che dei lavoratori, si è espressa favorevolmente alla misura dell’obbligatorietà del greenpass come misura che aumenta la sicurezza e favorisce le attività in presenza, anche se questo, naturalmente, non toglie il diritto al dissenso e alla legittimità di opinioni diverse. Per quel poco che conta, non nascondo la mia opinione personale favorevole alla vaccinazione di tutti coloro non abbiano controindicazioni di tipo medico. E’ quanto più volte auspicato anche dal nostro presidente Mattarella.

Come rettore non posso non tenere conto di quanto la legge stabilisce, ma tengo anche a precisare che non intendo nel modo più assoluto discriminare nessuno, né considerare studenti di serie A e di serie B. Considero da respingere nel modo più netto atteggiamenti discriminatori o derisori delle opinioni minoritarie. Tutti gli studenti e le studentesse sono egualmente importanti per me, e ne rispetto le opinioni. Ci faremo carico, con le differenziazioni che la legge prescrive, di accompagnare negli studi tutti gli studenti, indipendentemente se presenti in aula o meno.

Confermando la disponibilità a tenere aperto il dialogo, vi saluto cordialmente.

Flavio Deflorian

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