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L'autocertificazione per gli spostamenti: modulo e precisazioni

Spostarsi senza rischi, quando è possibile farlo? Quando occorre compilare l'autocertificazione?

Spostarsi senza rischi, quando è possibile farlo? Quando occorre compilare l'autocertificazione? Il Trentino rimane in zona rossa anche prima di Pasqua, le regole sugli spostamenti rimangono rigide restrizioni. Motivare i propri spostamenti sarà sempre necessario per non incorrere in sanzioni salate, anche se ci sono stati casi in cui la bugia, non è stata considerata reato, perché: «la falsità, infatti, deve riguardare fatti già compiuti e non semplici intenzioni» come abbiamo spiegato in un precedente articolo

L'autocertificazione serve per giustificare uno spostamento che, secondo decreti legge e Dpcm, non sarebbe consentito se non per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Il modulo di autocertificazione può essere consegnato alle forze dell'ordine già compilato oppure si può compilare sul posto, al momento del controllo. Chi non ce l’ha può chiederlo agli agenti. Se non si rispettano le misure di contenimento - o se non si fornisce l'autocertificazione - si rischiano sanzioni amministrative che implicano il pagamento di una multa da 400 a mille euro (la sanzione può essere pagata entro 5 giorni con una riduzione del 30%, quindi 280 euro).

La veridicità delle autocertificazioni - spiega Palazzo Chigi - sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato. L'autodichiarazione, infatti, è resa ad un pubblico ufficiale e se si dichiara il falso non scatta la multa ma si rischia la denuncia per falsa attestazione a un pubblico ufficiale, previsto dall'articolo 495 del codice penale. Si tratta di un reato punito con la reclusione da uno a sei anni.

L'autocertificazione serve sempre quando ci si sposta tra le 22 e le 5, perché anche con gli ultimi provvedimenti del governo rimane in vigore il coprifuoco: in questa fascia oraria, infatti, gli spostamenti sono consentiti solo se motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. La chiusura notturna dalle 22 alle 5 è in vigore in tutta Italia. Nelle regioni in zona arancione, gli spostamenti all’interno del proprio comune sono consentiti tra le 5 e le 22 e l'autocertificazione non serve. È necessaria, invece, se ci si sposta in un comune diverso dal proprio: in questo caso bisogna portare con sé il documento (o compilarlo al momento del controllo), per motivare le comprovate esigenze lavorative, le situazioni di necessità o i motivi di salute che ci hanno costretto ad uscire dal comune. Se si è in zona rossa, invece, l’autocertificazione è sempre necessaria: in questa fascia, infatti, gli spostamenti - anche all'interno del proprio comune - sono consentiti solo per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.

Gli ultimi provvedimenti del governo continuano a vietare gli spostamenti tra regioni, tranne che per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Inoltre, salvo disposizioni locali, è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, compreso il rientro nelle seconde case ubicate dentro e fuori regione (ma alcune regioni come la Campania hanno vietato anche quest'ultima deroga). In tutti questi casi, comunque, serve l'autocertificazione. Il 3-4-5 aprile, per Pasqua, tutta Italia diventerà zona rossa. Sarà concesso, però, fare visita una volta al giorno, dalle 5 alle 22, a una casa dentro la regione in massimo due persone (oltre ad under 14, disabili o persone non autosufficienti). Negli altri giorni le visite sono vietate in zona rossa, concesse ma dentro il comune in zona arancione.

Quando un cittadino consegna l'autocertificazione compilata e firmata alle forze dell'ordine, si assume la responsabilità civile e penale delle informazioni rese: per questo nome e cognome, indirizzo di residenza/domicilio e motivi che giustificano lo spostamento devono essere veri. Il motivo di lavoro può essere provato anche esibendo, per esempio, una documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili). Il controllo sulla veridicità delle informazioni sull’autodichiarazione non avviene di solito al momento ma dopo qualche giorno o settimana, a meno che non ci siano sospetti evidenti che la persona fermata abbia violato senza motivo il divieto di spostamento. La verifica delle informazioni può avvenire chiamando il datore di lavoro, le strutture sanitarie o incrociando gli indirizzi di provenienza e destinazione scritti sul modulo.

Il modulo di autocertificazione

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