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Martedì, 19 Marzo 2024
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Quando saluteremo il coprifuoco: le ipotesi

Mulè: «Se si decide di accogliere i turisti, vuol dire che si è in sicurezza. Credo che tra fine maggio e inizio giugno il coprifuoco andrà tolto»

Una discussione eterna: l'odiato e poco condiviso coprifuoco. Intanto le attività hanno riaperto, si pensa all'estate e ai pass verdi per circolare in Europa e in Italia, ma quanto manca perché venga rimosso il coprifuoco? Era stato ipotizzato metà maggio per lo spostamento dalle 22 alle 23 dell'inizio della chiusura notturna, ma non ci sono ancora certezze. È atteso un monitoraggio "chiave" per venerdì 7 maggio, uno di quelli che condizionano la roadmap delle riaperture e dell'allentamento delle misure. Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive del "Gemelli" di Roma, ad Agorà su Rai3 ha così commentato la questione: «Se i dati lo permetteranno e il calo dei contagi continuerà, sarà possibile togliere un'ora o anche più di coprifuoco: non è una misura scritta sulla pietra, a decidere devono essere i numeri».

Quando saluteremo il coprifuoco

«Se si decide di accogliere i turisti, vuol dire che si è in sicurezza» ragiona il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. «Credo che tra fine maggio e inizio giugno il coprifuoco andrà tolto». Prima dell'eliminazione totale della tanto odiata misura restrittiva, ci potrebbe essere uno spostamento. «Per ora ci sarà un 'tagliando'» ha ricordato Mulè «per vedere di farlo slittare di un'ora o anche di due, a mezzanotte, superando la 'sindrome di Cenerentola'».

Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, invita però a guardare al quadro generale, non al dettaglio del coprifuoco: «Penso che dobbiamo guardare il settore delle riaperture ad ampio ventaglio. Ci sono attività ancora chiuse come le palestre e il settore del wedding che non ha prospettive». Se «ci fossilizziamo" solo sul coprifuoco "ho paura che sbagliamo obiettivo: dobbiamo guardare a tutto tondo il problema. Mi auguro che il coprifuoco possa avere gradualità, per arrivare a toglierlo.

Coprifuoco: una strategia prudenziale

C'è chi, però, sostiene che il coprifuoco sia una strategia prudenziale. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, ha spiegato nei giorni scorsi che l'obiettivo è «riaprire per non chiudere più, per questo sono importanti gradualità e progressività. Senza queste caratteristiche il rischio di dover tornare indietro aumenterebbe. Rischieremo di meno se ognuno di noi farà la sua parte nel rispettare le regole che ormai tutti conoscono». Sul coprifuoco rimasto alle 22 dice: «Fissare un'ora di restrizione di movimento è una strategia prudenziale per mantenere una situazione di controllo dei contatti sociali che possono avvenire la sera ed essere connotati da un particolare profilo di rischio. Poi la decisione del governo potrà essere rivalutata nelle prossime settimane alla luce dell'evoluzione del quadro epidemiologico».

Il premier Mario Draghi ha preso nero su bianco l'impegno a rivedere la misura, ma date non sono state ipotizzate per adesso. Il coprifuoco è destinato a essere messo da parte con l'estate, ormai è chiaro a tutti. Dovranno essere garantiti controlli sugli assembramenti serali con eventuali sanzioni. La libertà di circolazione nel rispetto delle regole sanitarie, se la curva dei contagi e dei ricoveri continuerà a scendere, deve essere ripristinata: non è una battaglia politica, non deve né può diventarlo. 

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