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Ala, occhio all’impatto della “fornela” sulla qualità dell’aria

Ne hanno parlato in due serate tecnici ed esperti. Ecco cosa si rischia con un cattivo funzionamento delle stufe

Ad Ala si respira una buona aria, un po’ come tutto il Trentino. Ma guai ad abbassare la guardia, soprattutto in inverno, a causa dei picchi di microparticelle dovuti alle stufe a legna.

Ed è proprio di questo fenomeno e dell’uso consapevole delle stufe a legna, anche e soprattutto per questioni di sicurezza, che si è parlato nel corso di due serate svoltesi ad Ala (al Centro Zendi e al teatro parrocchiale di Serravalle) a dicembre.

A confrontarsi con i cittadini sono stati i tecnici della Scuola provinciale antincendi e quelli dell’Appa, assieme ai vigili del fuoco volontari di Ala. Il tema principale nel corso degli incontri è stato proprio il focus sulle stufe a legna: se funzionano male e se si bruciano materiali non idonei, l’inquinamento subisce un’impennata.

Sul tema è anche intervenuto l’assessore all’ambiente di Ala Stefano Gatti: “Non vogliamo che i nostri concittadini vengano meno alle tradizioni a cui la nostra gente è profondamente legata come l’utilizzo della “fornela”, però dobbiamo essere maggiormente consapevoli che il cattivo utilizzo porta inevitabilmente a rischi per la nostra salute, danni per l’ambiente e per la nostra sicurezza. Da qui la necessità di mantenere alta l’attenzione per implementare la conoscenza e la percezione del rischio e generare quel necessario cambiamento che ci permetterà in un futuro spero molto prossimo di riuscire a coniugare in positivo tradizione e sicurezza, comfort e tutela dell’ambiente”.

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